Contro narrazione

Caccia ai cinghiali, gli animalisti compatti contro Coldiretti: “I metodi non cruenti non vanno più ignorati”

"Lo scorso anno distribuito oltre un milione di euro per i danni da fauna selvatica, cosa altro vuole?"

cinghiali bisagno

Genova. “Le Delegazioni genovesi di GAIA Animali e  Ambiente, LAV,  UNA e il gruppo Animalisti Genovesi apprendono con grande stupore l’annuncio di una manifestazione organizzata dalla Coldiretti per mercoledì 10 a Genova per chiedere ulteriori stragi di cinghiali al fine, a loro dire,  di salvaguardare le colture e per altre motivazioni estranee alla loro organizzazione. Ricordiamo loro, e a tutti i cittadini, che con Delibera della Regione Liguria n. 43 del 18/01/2024 sono già stati previsti rimborsi fino al 100% per danni da fauna selvaticacon autocertificazione documentata,  e dal 60 all’80% per l’installazione di sistemi di prevenzione , quali pastori elettrici , reti metalliche, dissuasori acustici ecc. , anche grazie ai parametri stabiliti dalla Commissione Europea”.

A dirlo in una nota congiunta le principali associazioni animaliste di Genova e non solo, a commento dell’annuncio della manifestazione promossa da Coldiretti per chiedere di allargare le possibilità di uccisione degli ungulati per contrastarne la presenza.

“Questi contributi si aggiungono ad altre erogazioni destinate allo stesso scopo, così dichiarava nel gennaio scorso l’Assessore regionale all’Agricoltura, Allevamenti , Caccia e Pesca Alessandro Piana  riferendosi ai sistemi di prevenzione e risarcimento “Lo scorso anno è stato attivato un bando del Programma di Sviluppo Rurale che ha distribuito 1 milione di euro sull’intero territorio regionale. Cosa altro vuole Coldiretti?”.

“Inattendibili sono invece i numeri forniti sui cinghiali presenti sul  territorio regionale, il Ministero della Salute dichiara nel documento “Valutazione del rischio di PSA in Regione Liguria” che “vista l’elevata elusività della specie non sono presenti dati accurati relativi alla densità di popolazione“, tuttavia vengono considerate le sole stime provenienti dai cacciati forniti dagli Ambiti Territoriali di Caccia raffrontati ai dati storici e tabelle degli Uffici regionali – continua la nota – Da aggiungere che ISPRA afferma che “La densità del cinghiale non ha effetti significativi sulla persistenza in natura della Peste suina africana. La notevole resistenza del virus nell’ambiente fa sì che la malattia continui a circolare per anni, anche in popolazioni di cinghiale a densità bassissime” quindi non ci sarebbe correlazione tra numero ungulati e diffusione PSA”

“Coldiretti solleva anche la questione incidenti stradali come un’emergenza, la realtà dice altro, in base agli ultimi dati Istat disponibili relativi all’anno 2022, su un totale nazionale di 217.527 incidenti solo 493pari ad un misero 0,2%,  sono stati causati da animali selvatici e domestici, quindi la percentuale quasi scompare se si dovessero calcolare solo quelli causati da cinghiali. Le associazioni GAIA Animali e Ambiente, LAV, UNA e Animalisti Genovesi invitano la potente Coldiretti ad abbandonare la strada delle fake news e di non strizzare più l’occhio all’inaffidabile mondo venatorio ma di farsi portavoce a livello governativo e regionale di serie proposte non cruente, vista l’inefficace e controproducente politica di abbattimenti indiscriminati che prosegue da anni senza risultati,  sostenendo i metodi scientifici ecologici da tempo sollecitati da molti ricercatori esperti in materia, oltre che dal mondo animalista. In particolare occorre finanziare e incentivare in modo consistente la somministrazione del contraccettivo orale già sperimentato anche in Italia e di accettare un approccio etologico moderno fatto anche di accettazione del selvatico in un contesto di messa in sicurezza del proprio lavoro attraverso efficaci metodi di prevenzione, che abbiamo visto in buona parte rimborsabili”

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