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Assi di forza in Val Bisagno: sperimentazione di due anni per le corsie riservate ai bus

Sarà valutato l'impatto sulla velocità del servizio di trasporto pubblico. Per tutta la durata del cantiere dello scolmataore parcheggi a fasce orarie in via Piacenza

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Genova. Prosegue l’affinamento del progetto dei quattro assi di forza del trasporto pubblico, la cui direttrice della Val Bisagno sarà la prima ad entrare in servizio. Dopo le soluzioni pensate per potenziare il percorso dei nuovi autobus, sono in corso nuove valutazioni che potrebbero rimettere mano ad alcuni dettagli – che dettagli non sono – e che in questi mesi hanno creato pesanti malumori tra residenti, esercenti e forze politiche.

Il dato è emerso durante la seduta del consiglio municipale convocata ad hoc, con la presenza dell’assessore Matteo Campora e i tecnici del Comune di Genova, che hanno esposto ai molti cittadini presenti le modifiche intercorse al progetto che dovrebbe arrivare a compimento entro la primavera del 2025. Le modifiche sostanziali che sono state annunciate oggi sono la sperimentazione del nuovo assetto viario tra corsie protette per i bus e quelle ad uso promiscuo.

In particolare la parte di via Piacenza che da corso Feritore arriva fino alle Gavette, inizialmente prevista in direzione sud solo per i bus, vedrà una sperimentazione di almeno due anni a traffico misto per capire l’eventuale “peso” del traffico sulla velocità dei mezzi pubblici. “E’ una parte di percorso non troppo gravata dal traffico privato e che nell’impostazione iniziale prevedeva una soluzione sicuramente complessa – ha spiegato Campora – per questo motivo quando partirà l’asse, per i primi due anni monitoreremo il traffico per capire l’eventuale necessità di questo cambiamento“.

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Ma non solo: nella parte che attraversa l’abitato di San Gottardo, nel progetto iniziale in via Piacenza direzione centro era prevista la costituzione di una corsia protetta per i bus affiancata alla corsia per il traffico privato (a cui correva parallelo il doppio senso in via Emilia). Questo assetto chiaramente necessita il sacrificio di molti parcheggi, cosa che di fatto porterebbe molti disagi ai residenti, già costretti a fare i conti con la perdita di stalli dovuti al cantiere “infinito” dello scolmatore del Bisagno. Per questo motivo fino alla fine delle lavorazioni dell’opera di messa in sicurezza idraulica, la corsia dei bus di via Piacenza potrebbe essere a fasce orarie, per garantire parcheggi in fascia notturna, esattamente come succede in altre parti della città. Un assetto che eventualmente potrebbe diventare definitivo se la sperimentazione avrà raccolto dati positivi.

Notizie queste che trovano la soddisfazione del presidente del municipio Maurizio Uremassi: “In questi mesi abbiamo ascoltato le richieste arrivate dalla popolazione – ha commentato – e abbiamo eliminato la ztl di San Gottardo, rivisti alcuni cambi di senso e ora siamo arrivati a questa sperimentazione. Ma non solo: i 15 chilometri di scavi per la posa dei cavi necessari al cablaggio delle fermate saranno evitati grazie allo sfruttamento di spazi già usati da altre utenze”. Da scavare resteranno solamente qualche centinaio di metri a Struppa.

Sulle barricate l’opposizione, che lamenta una mancanza di chiarezza su un progetto che seppur ancora non definito è già partito coi i cantieri: “Ad oggi non esiste un documento dove si capisce quale sia il progetto – ha commentato Lorenzo Passadore, del Partito Democratico – per adesso tutte queste modifiche promesse non trovano riscontro sulle carte, nonostante da parte nostra sono arrivate innumerevoli richiesti di momenti di confronto aperto”. Perplessità anche da parte di Roberto Zattini, che parla di “milioni buttati al vento” con un assetto tra parcheggi e corsie bus “che rischia, insieme allo Skymetro, di dare il colpo di grazia al tessuto commerciale dei quartieri“.

E poi il velato mea culpa sui disagi dei cantieri che in queste settimane hanno messo mano alle nuove fermate: “Dobbiamo comunicare meglio le tempistiche – ha detto Campora a margine dell’incontro – e alle ditte che lavorano chiederemo maggior elasticità per venire incontro alle esigenze di residenti ed esercenti“. Tra le diverse istanze portate all’amministrazione comunale la “sorte” della storica fermata di Struppa/Creto, oggi preziosamente “incastonata” tra strade e incroci: “Se dovessimo metterci le mani dovremmo seguire le normative oggi vigente – ha spiegato il direttore dei lavori Arvigo – ma stiamo valutando se in questo caso si possa evitare l’intervento, visto le tante richieste che abbiamo avuto”.

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