Genova. Ce l’ha fatta alla fine l’imprenditore Aldo Spinelli a farsi autorizzare dalla gip Paola Faggioni il permesso di poter incontrare nella sua abitazione di villa Carrara il figlio Roberto. Dopo due dinieghi nel giro di un mese, alla fine la giudice ha detto sì al colloquio e all’abbraccio padre-figlio, a due mesi e mezzo dall’arresto.
Spinelli, ai domiciliari dall’arresto del 7 maggio, ha già avuto diverse autorizzazioni per poter incontrare – se pur per un tempo limitato – tre suoi cari amici. Ma l’incontro con il figlio gli era stato sempre rifiutato in quanto i due sono coindagati nella maxi inchiesta sulla presunta corruzione. L’avvocato Sandro Vaccaro aveva già proposto nelle precedenti istanze, a titolo di garanzia, che l’incontro potesse tenersi davanti a un ufficiale di polizia giudiziaria.
Già autorizzati altri incontri con gli amici
Alla fine la reiterazione della richiesta ma – forse soprattutto – il fatto che il tribunale del Riesame ha sancito nel rigetto della richiesta di revoca dei domiciliari per l’imprenditore 84enne, che non c’è più il rischio di inquinamento probatorio, ha fatto cambiare idea alla giudice Paola Faggioni.
Via libera al colloquio tanto voluto da ‘papà’ Aldo anche se con dei paletti: potrà durare al massimo un’ora e dovrà svolgersi davanti a un finanziere. Dopo il secondo diniego all’incontro con il figlio Spinelli senior era così amareggiato che aveva deciso di rinunciare anche a incontrare gli amici Silvano Siri, Gianfranco Paneri e Massimo Milli. Ora probabilmente cambierà idea, in modo da alleviare un po’ la solitudine a cui lo costringe la custodia cautelare prolungata.
Roberto Spinelli, lo ricordiamo, nell’ambito dell’inchiesta è indagato anche lui per corruzione ed è stato sottoposto alla misura interdittiva dalle cariche aziendali. La sua posizione tuttavia appare molto più defilata tanto che già nell’interrogatorio di garanzia aveva chiarito (ma in parte questo elemento era emerso anche delle intercettazioni) di non essere d’accordo con il finanziamento al partito di Giovanni Toti e ai partiti in generale e aveva detto che il padre, soprattutto dopo la morte della moglie (e madre di Roberto) era diventato “ingovernabile” al punto che aveva pensato di affiancargli un amministratore di sostegno”.
Il figlio intercettato con il padre: “Se non hai amici è perché fai le cose per opportunismo”
Per quanto riguarda il rapporto padre figlio, dalle intercettazioni è emerso come Roberto rimproverasse al padre il tipo di relazioni che intratteneva, soprattutto quando quest’ultimo si lamentava di sentirsi solo e di doversi riempire di “amiche” e “amici” per colmare quel vuoto. “Però papa, scusa, tu la tua vita l’hai impostata così – gli diceva Roberto – cioè tu non hai mai creato delle amicizie vere e solide, tu hai sempre fatto cose per opportunismo, mi viene bene X (ndr) perché mi porta a Montecarlo, poi mi viene bene Y (Ndr…) perché mi porta a Montecarlo, poi mi viene bene quell’altro perché…Cioè non hai costruito dei rapporti, li hai sempre, hai sempre vissuto…mm…mettendo te al centro di tutto, ok?…Hai sempre guardato, hai sempre ragionato da un punto di vista della, della dell’opportunità no?…”
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