La decisione

Corruzione, anche il Riesame dice no ad Aldo Spinelli: deve restare ai domiciliari

I suoi avvocati avevano chiesto di sostituire i domiciliari dove si trova dal 7 maggio con la misura più blanda dell'interdizione dalle guida delle sue aziende

Aldo Spinelli

Genova. Anche il tribunale del Riesame ha rigettato la richiesta di attenuazione della misura cautelare per Aldo Spinelli, arrestato il 7 maggio nell’inchiesta sulla sospetta corruzione in Liguria. L’imprenditore 84enne dovrà quindi restare per tutta l’estate ai domiciliari nella sua abitazione a Villa Carrara a Quarto.

Gli avvocati di Spinelli Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza avevano presentato appello al Riesame dopo il secondo no da parte della gip di Genova Paola Faggioni, che il 25 giugno aveva rigettato la richiesta di sostituzione dei domiciliari con la misura più blanda dell’interdittiva dalle aziende di cui Spineli è proprietario e socio. Per la giudice persisteva però il rischio di inquinamento probatorio e soprattutto quello di reiterazione del reato

Le accuse all’imprenditore

L’imprenditore è accusato di corruzione nei confronti del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e dell’ex presidente de porto Paolo Signorini (quest’ultimo, dopo oltre due mesi in carcere si trova da ieri agli arresti domiciliari) per avere facilitazioni e velocizzazioni sulle concessioni in area portuale in cambio di finanziamenti al partito di Toti nel corso di quattro campagne elettorali per oltre 74mila euro.

A Signorini invece Spinelli secondo l’accusa avrebbe dato denaro e soprattutto avrebbe offerto soggiorni di lusso e regali alla compagna.

L’interrogatorio davanti alla gip

Spinelli non si è mai fatto interrogare dai pm che lo accusano, ma era stato l’unico tra gli arrestati a risponde alle domande della giudice Paola Faggioni nell’interrogatorio di garanzia

Sulla pratica del Terminal Rinfuse ha detto che “Toti non ha fatto niente, perché quando si è mosso la pratica era già stata ratificata” ha solo “millantato”. Si è venduto cose che non aveva fatto”. E alla domanda sul perché avesse chiesto a Toti aiuto aveva risposto: “Scusi, io sono un cittadino dello Stato, pago 11.000.000 di tasse all’anno… a chi mi rivolgevo? Toti è il presidente della Regione, a chi altro dovevo rivolgermi,visto che l’autorità portuale non faceva niente?”.  Per il resto aveva detto di aver sempre dato una mano a tutti i partiti per le elezioni, a chiunque gliela avesse chiesta

Su Signorini Spinelli aveva detto che era un amico, che è vero che gli aveva dato 15mila euro in contanti per il matrimonio della figlia ma che erano un prestito. Signorini invece aveva raccontato ai pm di aver vinto quei soldi al Casinò.

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