La grande opera

Nuova diga, arrivato il secondo cassone: via alle operazioni di affondamento

Il rimorchiatore Gianemilio C era al largo delle coste del Ponente ligure, diretto a Genova, già venerdì pomeriggio, e all’alba di sabato è arrivato nel tratto davanti a Sampierdarena

Posizionato il primo cassone della nuova diga foranea

Genova. A poco più di un mese dalla posa del primo, anche il secondo cassone della nuova diga foranea di Genova è arrivato in porto e, sabato 29 giugno, sono iniziate le operazioni di affondamento.

Il rimorchiatore Gianemilio C era al largo delle coste del Ponente ligure, diretto a Genova, già venerdì pomeriggio, e all’alba di sabato è arrivato nel tratto davanti a Sampierdarena. Altre 10mila tonnellate di cemento armato, prodotte a Vado nella fabbrica dei cassoni, verranno dunque posizionate nelle acque antistanti la Lanterna, un’operazione che si annuncia meno delicata rispetto all’affondamento del primo, complicato dalle condizioni del mare.

Il cassone misura 21,7 metri in altezza, 40 metri in lunghezza e 25 metri in larghezza. Non tra i più grandi, dunque, che possono arrivare a 33 metri di altezza (come un palazzo di dieci piani), 35 metri di larghezza e 67 metri di lunghezza. La nuova diga consentirà l’ingresso nel porto di Genova delle grandi navi portacontainer, lunghe oltre 400 metri e larghe 60 metri, e delle navi da crociera “World Class”.

Il suo basamento poggerà su fondali fino a una profondità di 50 metri e nella sua configurazione finale raggiungerà una lunghezza complessiva di circa 6.000 metri. Per realizzare il basamento saranno impiegati 7 milioni di tonnellate di materiale roccioso, sul quale verranno posizionati elementi prefabbricati in cemento armato. Per i primi 4.000 metri della diga saranno posizionati oltre 90 cassoni.

I cassoni della nuova diga

La realizzazione dei cassoni, ha spiegato il consorzio WeBuild-Fincantieri, costituisce una delle parti più complesse dell’opera, e richiede in media 20 giorni e coinvolgendo circa 50 persone. I cassoni sono realizzati direttamente in mare: su una piattaforma galleggiante viene allestita la cassaforma metallica che riproduce la struttura del cassone, posizionati i distanziatori e la gabbia di armatura, quindi viene eseguito il primo getto di calcestruzzo. Quando il calcestruzzo si è solidificato, la cassaforma si solleva di qualche metro e il procedimento si ripete fino a raggiungere l’altezza necessaria. 

Una volta realizzato un cassone, viene trasportato nel punto di posa prefissato mediante rimorchiatori, affondato riempiendo le celle con acqua di mare e, una volta posato sul basamento della diga, si procede con il riempimento delle celle con materiale lapideo.

I lavori sono divisi in due fasi: nella prima fase, che dovrebbe terminare nel 2026, sarà realizzato il nuovo ingresso da levante, largo oltre 300 metri, e sarà esteso lo spazio di manovra per le navi. Nella seconda fase, che dovrebbe invece concludersi nel 2030, sarà completato l’ampliamento del canale di Sampierdarena, che arriverà a una larghezza di 400 metri.

Nelle ultime settimane era stata ventilata l’ipotesi di ritardi anche molto pesanti nella realizzazione dell’opera, ma il sindaco Marco Bucci aveva confermato che la stabilizzazione delle colonne di ghiaia è “in ritardo ci cinque settimane”, ma aveva aggiunto che “non vediamo particolari problemi per arrivare a fine 2026 con l’opera finita“.

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