Il nuovo impianto

Ex piscina Nico Sapio, restyling in ritardo per un contenzioso con la ditta. Il Comune tratta con la seconda classificata

Fermo al palo il cantiere che avrebbe dovuto dare alla città un nuovo centro polisportivo agonistico. Colpa della battaglia tra amministrazione e ditta: l'avanzamento è bloccato al 62%

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Genova. Lavori sospesi “sulla base di una decisione unilaterale e immotivata”, e così la riqualificazione dell’ex piscina Nico Sapio di Multedo resta al palo. Almeno sino a quando il Comune non avrà concluso la trattativa con la ditta che nel 2020 si era classificata seconda al bando di gara.

Il maxi progetto di restyling dell’impianto sportivo di via Dei Reggio, che diventerà un palazzetto per basket, volley, calcio a 5 e ginnastica, è al centro di un contenzioso che coinvolge il Comune di Genova e il Consorzio Artigiani Romagnolo, la ditta cui era stato affidato il progetto. Contenzioso che ha di fatto bloccato i lavori, oggi arrivati a circa il 62% di avanzamento a fronte di una data di consegna fissata inizialmente a maggio 2023. Ma come si è arrivati a questa situazione di stallo?

Ex piscina Nico Sapio, il restyling affossato dal contenzioso

I lavori, come detto, erano stati assegnati nel 2020, un progetto ambizioso finanziato da 5,4 milioni di euro di fondi pubblici, di cui 4 milioni da fondo strategico regionale e 1,4 milioni con un nuovo indebitamento a carico dell’ente. E che è partito in salita, visto che a maggio 2021 mancava ancora il progetto esecutivo. Le operazioni di demolizione e smaltimento dei materiali, propedeutici alla ricostruzione, erano però partite ugualmente.

A giugno 2021, a cinque mesi dunque dalla sottoscrizione del contratto, il Comune in quanto stazione appaltante aveva ricevuto il progetto esecutivo e liquidato 961mila euro a titolo di anticipazione contrattuale. Per una serie di variazioni al progetto, la fine dei lavori era stata fissata a maggio 2023, ma nel marzo dello stesso anno la ditta aveva presentato un cronoprogramma aggiornato che la spostava a novembre. Nell’aprile del 2023 i lavori erano arrivati appena al 38,1%. 

Il Comune di Genova, dopo una sfilza di diffide e solleciti e dopo avere inutilmente chiesto un’accelerazione nei lavori, si è visto alla fine citare in giudizio dalla ditta, che ha chiesto al tribunale di Genova di accertare e dichiarare la risoluzione del contratto di appalto “motivandola con presunto inadempimento dell’ente appaltante e andamento anomalo dell’appalto”. La ditta nel frattempo ha arbitrariamente sospeso i lavori, ma ad aprile scorso il tribunale di Genova ha stabilito la nullità dell’atto di citazione, fissando per novembre una nuova udienza di prima comparizione.

A nulla è servito che, sulla base della decisione del giudice, il Comune diffidasse ufficialmente il Consorzio Artigiani Romagnolo a riprendere i lavori: la Direzione Lavori, in un sopralluogo dello scorso marzo, oltre a constatare numerose criticità per infiltrazioni d’acqua, ha notato come i pochi lavori ripresi riguardassero di fatto la smobilitazione del cantiere, lo smantellamento della maxi gru fatta arrivare appositamente e la definitiva chiusura.

Il Comune avvia la risoluzione in danno del contratto

La situazione è delicata, attualmente è di stallo – aveva confermato ad aprile in consiglio comunale l’assessore alle Manutenzioni Mauro Avvenente – Gli uffici stanno lavorando alacremente alla pratica perché è necessario dare uno scrollone e non è più possibile tergiversare: la ditta ha delle responsabilità e cerchiamo soluzioni per riprendere velocemente i lavori. Le aspettative sono alte e il malessere è reale, sia per la cittadinanza che per gli abitanti di Multedo che, come sappiamo, è un territorio delicato, anche per altri progetti che lo interessano”.

Si arriva dunque a maggio, con l’avvio del procedimento di risoluzione in danno del contratto d’appalto da parte del Comune, cui la ditta non presentato alcuna proposta utile di ripresa e riprogrammazione dei lavori. Il ritardo complessivo dei lavori è a oggi di 365 giorni, e il Comune ha chiesto l’applicazione della penale giornaliera per un totale di poco più di 327mila euro.

“Il suddetto ritardo, l’abbandono del cantiere da parte dell’appaltatore e il conseguente mancato completamento dei lavori in oggetto stanno causando un danno significativo alla civica amministrazione committente dell’intervento e all’interesse pubblico generale – sottolineano dalla Direzione Lavori Pubblici – in quanto stanno sottraendo al pubblico utilizzo un impianto sportivo lungamente atteso dalla cittadinanza, proprio in concomitanza con la designazione di Genova quale Capitale Europea dello Sport 2024”.

Si punta sulla ditta seconda classificata per riprendere i lavori

In attesa di capire come evolverà la questione economica e giudiziaria, i lavori di restyling dell’ex piscina Nico Sapio restano, come detto, fermi al palo sino a quando non sarà sottoscritto un nuovo accordo con la ditta arrivata seconda al bando di gara, che dovrà occuparsi di riprendere i lavori là dove sono stati lasciati. Nell’ambito della ristrutturazione e trasformazione dell’impianto è previsto un aumento dei volumi, con la copertura rialzata di alcuni metri per omologare i campi anche per competizioni a livello nazionale, e l’eliminazione della vasca natatoria, della struttura di copertura attuale, delle gradinate esistenti e delle tramezzature interne incompatibili con il nuovo layout.

 La nuova copertura, volta a concretizzare la maggior altezza interna richiesta per l’impianto, viene sostenuta da una struttura in legno curvilinea appoggiata sulle nuove travature principali, anch’esse in legno lamellare, poste in opera sui pilastri esistenti. All’esterno sono previsti pannelli fotovoltaici per abbassare l’impatto energetico dell’impianto, e oltre ai campi da gioco è prevista la realizzazione di una nuova area per gli spalti e per l’accesso del pubblico, comprensiva dei relativi servizi per una capienza pari a circa 135 spettatori.

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