Le indagini

Corruzione, Dal Fabbro (Iren) sulla maxi consulenza di Signorini a Vianello: “Decise da solo senza spiegare perché serviva”

Il presidente di Iren ai magistrati: "In sei mesi non ha depositato nessun documento o parere scritto". A dicembre in un cda alcuni consiglieri avevano sollevato dubbi

iren signorini

Genova. “Signorini disse che la consulenza a Mauro Vianello era fondamentale ma voglio precisare che si tratta di progetti molto importanti per Iren, nati parecchi anni fa e per i quali fino a quel momento Iren non aveva avuto bisogno di consulenti di quel genere”.

Lo ha detto agli inquirenti Luca Dal Fabbro, presidente di Iren sentito nelle scorse settimane come persona informata sui fatti nell’ambito della maxi inchiesta sulla presunta corruzione. Dal Fabbro è stato chiamato in particolare a chiarire in base a quali poteri e con quali motivazioni l’ex presidente del Porto di Genova e Savona (arrestato il 7 maggio) ha firmato nell’autunno del 2023 un contratto di consulenza da 200mila euro per Mauro Vianello. 

Vianello, presidente di Ente Bacini, la società pubblica delle riparazioni navali, e titolare al 54% delle quote della Santa Barbara srl, azienda che si occupa di attività anti-incendio in porto, è accusato di aver corrotto Signorini in cambio dell’innalzamento a tavolino della tariffa oraria per chi fruisce dei servizi della stessa Santa Barbara. All’ex presidente del porto Vianello avrebbe prestato l’auto per andare a Montecarlo, una casa per una settimana,  avrebbe dato 6.600 euro per il catering del matrimonio della figlia e anche regalato un apple watch alla fidanzata. La consulenza da 200 mila euro al momento non è ufficialmente contestata come reato, ma gli inquirenti sospettano che Signorini una volta arrivato a Iren volesse in qualche modo sdebitarsi per i precedenti favori. E per questo hanno chiesto chiarimenti al numero uno del gruppo.

Signorini, che aveva assunto l’incarico di amministratore delegato del gruppo nell’agosto del 2023 solo due mesi dopo, il 10 ottobre aveva ‘assoldato’ l’amico Vianello per la maxi-consulenza. “Signorini non aveva informato preventivamente il cda  – ha spiegato del Fabbro – in virtù della delega che aveva come amministratore delegato e direttore generale di affidare consulenze entro i 250mila euro”.

La consulenza, come risulta dal contratto consegnato dallo stesso Dal Fabbro agli inquirenti aveva l’obiettivo “in virtù delle competenze e delle esperienze maturate, delle attività e degli incarichi svolti sia delle relazioni sindacali, industriali e finanziarie acquisite”, della “definizione e implementazione di alcuni progetti strategici contenuti nel piano industriale tra cui a titolo esemplificativo e non esaustivo: TMB di Scarpino, Impianto Forsu di Saliceti, Progetto di Rinnovo green dell’impianto di cogenerazione di Sampierdarena, depuratore di Chiavari”.

Dal Fabbro ha spiegato di non sapere se Vianello avesse o meno le competenze necessarie. E anche il compenso “lo ha deciso Signorini interloquendo con l’ufficio acquisti” . “Ne parlammo nel consiglio di amministrazione del 19 dicembre, lui ha spiegato che era necessaria senza entrare nel dettaglio”. In quel cda emerge che il tema venne affrontato perché erano usciti degli articoli di stampa. E qualcuno in quella riunione del cda aveva sollevato dubbi. Una consigliera aveva anche lamentato di aver appreso la notizia dai giornali.

Alla domanda se nei sei mesi di consulenza Vianello abbia mai redatto pareri o documenti sulle attività svolta, il presidente di Iren Dal Fabbro ha detto di non averli mai visti.

Come noto, il 7 maggio non solo Iren ha revocato tutte le deleghe a Signorini, ma ha anche immediatamente sospeso la consulenza di Mauro Vianello, così come quella da 250mila euro all’avvocato Andrea D’Angelo, sempre decisa in autonomia da Signorini nello stesso periodo. Nei giorni scorsi inoltre Signorini, che proprio questa mattina si è presentato davanti al tribunale del Riesame per chiedere di poter lasciare il carcere e andare ai domiciliari, è stato licenziato da Iren dal ruolo di dirigente. Con stipendio sospeso e revoca dell’auto e dell’abitazione aziendale.

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