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Case, a Genova gli acquirenti più poveri: il 62% può spendere meno di 120mila euro

L'analisi di Tecnocasa: il capoluogo ligure registra la maggiore concentrazione nella fascia di spesa inferiore tra le grandi città italiane

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Genova è la grande città italiana in cui gli acquirenti hanno minore disponibilità di spesa per comprare casa. A rivelare il dato – che non stupisce, considerato il livello dei prezzi degli immobili – è un’analisi dell’ufficio studi del gruppo Tecnocasa secondo cui nel capoluogo ligure a gennaio 2024 si è registrata la percentuale più alta di richieste nella fascia inferiore (fino a 119mila euro), pari al 62,5%, seguita da Palermo con il 53,0%.

A Genova, inoltre, si registra “un aumento significativo della concentrazione di spesa nella fascia più bassa” rispetto al 2023. Salendo di prezzo, nella Superba il 19,2% può spendere da 120mila a 169mila euro, il 9,7% fino a 249mila euro, il 6,5% fino a 249mila, l’1,6% fino a 474mila, appena lo 0,3% fino a 629mila e il restante 0,2% oltre 630mila euro.

Non si tratta di un risultato scontato. In altre province liguri la situazione è diversa. A Imperia, per esempio, nella fascia di disponibilità più bassa c’è il 31,4% degli acquirenti, mentre la maggior parte si concentra nella fascia 120-169mila euro (39,6%). Nella media delle grandi città italiane la fascia inferiore raccoglie solo il 25,5% degli acquirenti, mentre considerando tutti i capoluoghi di provincia si arriva fino al 46,1%, in crescita rispetto a luglio 2023.

Il dato di Genova, comunque, rimane peculiare tra le grandi città. Considerando anche i capoluoghi di provincia più piccoli, la percentuale più elevata di richieste nella fascia di spesa più bassa si riscontrano a Campobasso (79,7%) e a Perugia (74,7%).

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