Genova. Preso a pugni in faccia perché l’autobus che guidava, “tagliato” in virtù dell’entrata in vigore dell’orario estivo, ha cambiato percorso. È successo a un autista Amt che lunedì era al volante di un mezzo della linea 1 nel primo giorno del servizio estivo.
La denuncia arriva dai sindacati, che hanno riferito che “un nostro collega, appena sceso dall’ennesimo bus della linea 1 che non avrebbe raggiunto la sua naturale destinazione ma era ‘tagliato’ a Prà, si è visto sferrare due pugni in faccia. La sua colpa? Essere un tranviere e rappresentare in quel momento la sua azienda che ha continuato a essere sorda e cieca: due pugni sferrati da una persona violenta, che sfogava anche verbalmente la sua rabbia contro un servizio totalmente inadeguato”.
“Negli ultimi anni, dopo la ripresa susseguitasi alla crisi pandemica, il tpl a Genova ha subito grandi mutazioni a causa del traffico congestionato, per l’avvento di nuove forme di mobilità che non sono facilmente coniugabili con il trasporto tradizionale, con i cantieri che sono sorti in molte parti della nostra città, e oltre a questi aspetti ci sono diverse abitudini della società che sono cambiate ed è cresciuto sia il traffico privato che la domanda di trasporto pubblico – proseguono da Faisa Cisal – Le scriventi organizzazioni sindacali hanno dapprima più volte sensibilizzato Amt riguardo alle condizioni di lavoro del personale viaggiante esasperate da tempi di percorrenza assolutamente inadeguati, per poi, in mancanza di risposte organizzative tangibili da parte aziendale, esortare affinché venisse programmato un servizio che prevedesse un’adeguata quantificazione dei tempi di percorrenza”.
Diffuso anche un volantino unitario firmato Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal che ribatte le stesse tematiche.
I sindacati proseguono puntando i fari sulle criticità registrate su diverse linee urbane che “mancano di regolarità“, sottolineando come contribuiscano a esasperare i cittadini “mettendo a repentaglio la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori aumentando le pressioni da parte della clientela e, con esse, il rischio di aggressione”.
La linea 1, in particolare, risulta essere una delle linee su cui si registra il maggior numero di aggressioni verbali: “È in perenne e costante sofferenza (tagli necessari addirittura alle 6 della domenica mattina) – scrive Faisa Cisal – abbiamo chiesto nuovamente, prima che le aggressioni verbali diventassero fisiche, tempi di percorrenza adeguati e che fosse convocata la commissione verifica percorrenze, per dare noi stessi in primis il nostro contributo, abbiamo sottolineato in diverse sedi quanto una direttrice principale come la linea 1 fosse in sofferenza in molte fasce orarie, e quanto di conseguenza fossero esasperati i Lavoratori e la clientela che fruiva di un servizio lubrico”.
“Per noi non è accettabile che il personale viaggiante sia sottoposto a questi atti di violenza – concludono – causati principalmente dall’azienda che non è in grado di programmare un servizio adeguato e di far lavorare i colleghi in maniera dignitosa”.
Ai sindacati ha risposto, indirettamente, l’assessore ai Traporti del Comune di Genova, Matteo Campora, che ha definito “gravissimo” l’episodio: “Da parte mia, della giunta e del Comune di Genova, massima solidarietà non solo al lavoratore vittima di questa vergognosa aggressione, ma anche a tutti i dipendenti dell’azienda che sono oggetto, a bordo dei mezzi del trasporto pubblico locale, di minacce e violenze, verbali e fisiche. Per fare subito chiarezza sull’accaduto, e impedire il ripetersi in futuro di episodi di questo genere, giovedì ci sarà una riunione con l’azienda e le organizzazioni sindacali: continueremo a lavorare insieme, come abbiamo fatto in tutti questi anni, per garantire la sicurezza dei lavoratori di Amt»