Genova. Il Comune di Genova ha affidato a Metropolitana Milanese l’aggiornamento del progetto definitivo per il prolungamento della metropolitana Brignole-Martinez. Prende corpo quindi la novità anticipata nelle scorse settimane da Genova24: per non interferire con le officine ferroviarie di piazza Giusti, che non saranno dismesse almeno fino al 2026, la futura stazione di San Fruttuoso dovrà essere arretrata di 95 metri verso ponente.
Ora Tursi lo scrive nero su bianco: dopo varie riunioni tecniche con Rfi e Trenitalia è stata individuata la soluzione che prevede di traslare la nuova stazione verso Brignole, con conseguente adeguamento del tracciato della tratta. Soluzione che “pur comportando un aggravio di costi – si legge nella determinazione dirigenziale – presenta l’oggettivo vantaggio di rendere indipendente la realizzazione della stazione dai tempi necessari per la dismissione delle officine di Trenitalia e la conseguente messa in disponibilità delle aree ferroviarie relative, così da poter dare corso all’intervento in tempi certi ed entro la scadenza per l’utilizzo del finanziamento definita dalla convenzione fra Comune e ministero delle Infrastrutture, fissata a dicembre 2026″.
L’affidamento a Metropolitana Milanese, che aveva già redatto il progetto definitivo (indicando peraltro il 2026 come data di entrata in esercizio della linea), vale 132mila euro oltre Iva e contempla una serie di indicazioni, tra cui verificare la possibilità di accorciare la banchina di stazione, individuare una soluzione per l’accesso dei passeggeri a piazza Martinez e studiare tutte le altre ripercussioni tecniche della variante, che tra l’altro potrebbe dover essere sottoposta a un nuovo iter autorizzativo.
Resta da capire quanto peserà l’aggiornamento in termini economici ed eventualmente quanto ulteriore ritardo verrà accumulato rispetto all’ultima previsione di Tursi, cioè fine 2025 per l’entrata in esercizio del prolungamento. I lavori della tratta Bignole-Martinez erano stati aggiudicati alla fine del 2020 al consorzio Metrogenova composto da Conpat e da ReseArch con un finanziamento di 18 milioni per il primo lotto, mentre il secondo (comprensivo di collegamento pedonale con Terralba e parcheggio di interscambio) rientra nello stanziamento da 74 milioni che copre anche la prosecuzione verso Rivarolo.
A marzo il Comune aveva affidato al Politecnico di Milano l’incarico di stimare il valore di mercato delle nuove aree che sarà necessario acquisire per realizzare la stazione Martinez, mentre all’Agenzia del Demanio era stato chiesto di produrre un parere di congruità. Secondo le prime ipotesi Tursi dovrà sborsare una cifra compresa tra 500mila euro e un milione di euro, oltre al milione già versato alla società delle Ferrovie per il sedime relativo al primo lotto contemplato dal progetto originario. Da questo mosaico, però, resta escluso il tratto tra piazza Martinez e il ponte di Terralba, così come rimangono escluse tutte le altre aree per cui l’amministrazione si era impegnata ad attuare una “valorizzazione immobiliare”, anzitutto cambiandone la destinazione d’uso urbanistica.
Per i passeggeri non dovrebbe cambiare molto: il collegamento con piazza Martinez, dove avverrà l’interscambio con le linee bus collinari, rimarrà garantito da una passerella pedonale coperta e sopraelevata. La banchina sarà posta in mezzo ai binari e sarà collegata con un sovrappasso. Il progetto prevedeva anche un parco alberato, una piazzetta coperta con tettoie metalliche e un parcheggio d’interscambio da 135 posti, con entrata da via Giacometti. Ma lo spostamento della stazione potrebbe costringere a rivedere tutto l’assetto dell’area.
L’altro nodo riguarda l’ulteriore prolungamento verso San Martino, con due stazioni sotto via Mosso e il Monoblocco. In caso di prosecuzione del tracciato verso levante si ripresenterebbe l’interferenza coi binari ferroviari. D’altro canto sembra che Trenitalia sia comunque intenzionata a spostare le attività manutentive a Savona dopo il 2026. Per l’estensione della linea il Comune deve ancora chiedere i fondi al ministero, 240 milioni secondo lo studio preliminare, quindi i tempi sono tutt’altro che stretti.