Cautela

Pieve Ligure, Comune blocca aumento dei campi elettromagnetici: “Tutelare la salute in attesa di dati completi”

La sindaco Paola Negro firma l'ordinanza: "Servono maggiori elementi in merito per escludere conseguenze, dati scientifici in questo senso oggi non ci sono ancora"

antenne pieve

Pieve Ligure. Da domani su tutto il territorio italiano potranno scattare gli aumenti dei limiti di esposizione alle emissioni elettromagnetiche, che di fatto raddoppieranno, passando da 6 V/m a 15. Una “riforma” voluta dal governo Meloni, e introdotta con la legge 214 del 2023 e che di fatto punta a uniformare la normativa italiana, più restrittiva in materia, a quella europea.

Una scelta che ha creato diverse polemiche e che in queste ore sta mettendo in allarme cittadini e istituzioni locali che in qualche modo corrono ai ripari. Una di queste è Pieve Ligure, piccolo e iconico borgo del levante genovese, dove la sindaco Paola Negro ha stoppato questa “apertura” con una ordinanza sindacale che antepone il benessere dei suoi cittadini a “interessi diversi da quello primario della tutela della salute dei cittadini”.

Nel testo dell’ordinanza vengono precisati i passaggi: “In assenza di riscontri certi di natura medico-scientifica che escludano ogni effetto negativo che potrebbe derivare dall’innalzamento delle emissioni elettromagnetiche da 6 V/m a 15 V/m, con possibile rischio per la salute delle persone fisiche nel medio e nel lungo periodo; considerato che la ricerca sugli effetti biologici delle frequenze “5G” , in particolare sulle onde millimetriche, non è ancora stata ultimata e non ci sono quindi studi epidemiologici completi; visto che un innalzamento dei limiti di emissione elettromagnetica – in assenza di comprovate e documentate evidenze medico-scientifiche, che ne dimostrino appieno la assoluta e palese innocuità – potrebbe comportare effetti biologici dannosi, ingiustificabili e inaccettabili in contrasto con l’esigenza e necessità di tutelare la salute pubblica“.

Di fatto, quindi, non essendoci oggi studi scientifici che possano escludere con certezza che questo innalzamento sia del tutto innocuo, si opta per la massima cautela: “in attesa di più approfondite valutazioni e accertamenti medico-scientifici, che facciano chiarezza sulle conseguenze di tale innalzamento dei limiti alle emissioni elettromagnetiche; al fine di impedire l’esposizione della popolazione comunale e dei turisti a fonti addizionali di inquinamento elettromagnetico ritenuto che i livelli di esposizione di 6V/m anche in base al principio di precauzione non debbano essere aumentati né oltrepassati in attesa di più approfondite valutazioni da parte degli organi scientifici a ciò preposti” – preso atto di questo – la Sindaco ha ordinato il divieto su tutto il territorio del Comune di Pieve Ligure dell’aumento del limite dei campi elettromagnetici oltre ai vigenti 6 V/m in attesa di ulteriori approfondimenti scientifici che possano escludere ogni danno alla salute pubblica”.

La salute pubblica va al primo posto – sottolinea la sindaco Paola Negro – sia le istituzioni che la stessa opinione pubblica ha bisogno di maggiori elementi e approfondimenti in merito per poter cambiare questi parametri. Di fatto manteniamo i livelli che erano in vigore fino ad oggi, non ci sono stop a nessuna tecnologia. Abbiamo un territorio da preservare e la prima tutela deve essere quella della salute e del paesaggio”.

leggi anche
antenna 5g
Tutela
Antenne per la telefonia mobile, anche Cogorno e Lavagna stoppano l’aumento dei limiti per i campi elettromagnetici

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.