Genova. Entro la fine del 2025 l’aeroporto di Genova sarà collegato alla ferrovia e quindi alla stazione marittima, in un sistema di mobilità integrata studiato soprattutto per le esigenze dei crocieristi che scelgono il capoluogo ligure come home port. Tassello fondamentale sarà il moving walkway – di fatto un tapis roulant sopraelevato – tra il Cristoforo Colombo e la futura stazione ferroviaria che sorgerà in via Siffredi. La progettazione e realizzazione di questo sistema di collegamento è stata sancita oggi con un accordo firmato a Palazzo San Giorgio da tutti i soggetti coinvolti: Autorità portuale, Rfi, Comune di Genova, Regione Liguria, Aeroporto ed Enac.
I soldi? Ce li mette il ministero dei Trasporti tramite l’accordo di programma con Rfi: in tutto serviranno 29 milioni di euro (di cui 20,4 per i lavori) oltre a 1,5 milioni per la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica, che saranno anticipati in una prima fase dall’Autorità portuale. L’obiettivo è completare il collegamento entro la messa in esercizio della stazione di Genova Aeroporto-Erzelli, prevista per dicembre 2025 secondo le previsioni del direttore investimenti di Rfi Vincenzo Macello. Con una durata dei lavori stimata in 12 mesi, bisognerà quindi iniziare entro la fine dell’anno per stare nei tempi.
Il moving walkway – che sostituisce di fatto il primo segmento della funicolare per Erzelli – prevede un tracciato di circa 640 metri, interamente in viadotto e al coperto, con campata tipica di 42,5 metri e altezza da terra di circa 6 metri. Per ogni senso di marcia ci saranno un tappeto mobile e una corsia pedonale, per una larghezza di impalcato pari a 8 metri totali. La velocità del tapis roulant sarà di 0,75 metri al secondo, pari a 2,7 km/h: in pratica, camminando a passo normale, si percorrerà il tragitto in 6-7 minuti, tempo che aumenterà stando fermi. Certo, il people mover sarebbe ben più veloce (circa un minuto e mezzo), ma per realizzarlo servirebbero più soldi e soprattutto più tempo.
A illustrare i dettagli è stata l’ingegnera Manuela Sciutto, dirigente del Comune di Genova. Il sistema sarà in grado di trasportare 6mila passeggeri all’ora in ciascuna direzione. Sono previste in tutto 9 uscite, alcune attrezzate con scale mobili e ascensori. Lungo il tragitto potrebbero sorgere nuovi edifici con diverse funzioni, tra cui parcheggi e un hub dedicato proprio ai crocieristi. Un sistema di passerelle assicurerà il collegamento con la stazione ferroviaria e con la stazione della funicolare che porterà al parco tecnologico di Erzelli. A proposito: i fondi per finanziare l’impianto di risalita, ormai stralciato dal progetto complessivo, ammontano a circa 100 milioni di euro e verranno chiesti (di nuovo) al ministero nella call che si chiuderà a ottobre, come spiega l’assessore Matteo Campora.
Al sindaco Marco Bucci, amante degli anglicismi d’effetto, piace chiamarlo Skyway: “Non mi dite che ho la mania di fare le cose sopraelevate – scherza -. Chi viene a Genova in crociera deve avere vita facile e la possibilità di un percorso esclusivo per non mischiarsi con altri flussi. Questo è un sistema di trasporto intelligente e funzionale che snellirà enormemente il traffico in città e ci permetterà di recuperare nuovi parcheggi”. Presupposto dell’operazione è la gestione integrata dei bagagli: i crocieristi se li troverebbero direttamente in cabina (o in stiva sul volo di ritorno) senza doverseli portare appresso durante lo spostamento cittadino.
I passeggeri appena atterrati a Genova dovrebbero trovare in stazione un treno ogni 15 minuti: almeno questo è quanto prevede il piano d’esercizio del nodo ferroviario una volta terminati i lavori di potenziamento che sposteranno le corse a lunga percorrenza sulla bretella di Voltri. E qui entra in gioco il secondo tassello del progetto, non ancora definito nei dettagli: la stazione Genova Piazza Principe Sotterranea cambierà nome e diventerà Genova Piazza Principe Marittima, ma soprattutto sarà sviluppato un collegamento pedonale attrezzato, lungo circa 300 metri, per arrivare direttamente al terminal crociere. “Ci saranno un ascensore e due scale mobili che abbatteranno le barriere architettoniche”, spiega Alberto Minoia, direttore generale di Stazioni Marittime che da tempo caldeggia l’intervento. Questo upgrade, però, non è compreso nell’accordo firmato oggi e le risorse sono al momento da quantificare.
Il terzo anello del piano di sviluppo del trasporto passeggeri riguarda il porto di Savona. Con l’obiettivo di arrivare con un trasporto green anche all’interno dell’hub di Costa Crociere, è già stato previsto uno studio di fattibilità per collegare il terminal crociere con la stazione ferroviaria. In questo caso, il dato di partenza sono i binari merci presenti vicino all’edificio dell’ex sede dell’Autorità di sistema portuale per i quali occorre verificare la possibilità di realizzare una stazione ferroviaria marittima e relativa banchina dedicata ai passeggeri e collegata direttamente attraverso un altro tapis roulant al Palacrociere.
“Si tratta di un’infrastruttura strategica in primis per il settore crocieristico grazie alla sua funzione di collegamento con lo scalo aeroportuale, che rafforzerà il suo ruolo di hub internazionale di riferimento per chi da tutto il mondo sceglie di imbarcarsi a Genova o sbarca a Genova per tornare a casa in Europa o nel mondo – commenta il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti -. La Liguria con i suoi tre poli di Genova, Spezia e Savona è il principale hub a livello europeo per le crociere ed è home port per le principali compagnie del mondo con oltre 3 milioni di passeggeri movimentati nel 2023. Quest’opera va anche nella direzione di una mobilità sempre più sostenibile, favorendo il trasporto ferroviario, rapido, efficace e a bassissimo impatto ambientale”.
“Sarà un progetto pilota avveniristico a livello nazionale – sottolinea il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi -. Per la prima volta si cercherà di collegare direttamente i terminal crocieristici col sistema aeroportuale. La realizzazione è prevista in un tempo relativamente veloce, vogliamo allinearla con il completamento del nodo che avverrà nel 2025. Vogliamo sviluppare l’interesse del mercato, perché, quando avremo il Terzo Valico, l’aeroporto di Genova dovrà trovare una collocazione o rischierà di avere problemi. Noi pensiamo che possa diventare un hub complementare rispetto a Linate con una vocazione specifica”.
“La spinta a creare lo steering committee con tutti i soggetti interessati è arrivata dal Mit attraverso il viceministro Edoardo Rixi ed è stata la chiave di volta fondamentale per coordinare le varie iniziative, lavorare in maniera più efficace per accelerare tutti i progetti e dare un nuovo volto alla connessione tra l’aeroporto e gli scali di Savona e Genova – aggiunge il commissario dell’Autorità portuale Paolo Piacenza -. La proficua collaborazione tra tutti i soggetti chiamati ad intervenire nei vari e complessi step della progettazione e messa in opera degli interventi garantirà un modello operativo virtuoso”.