In stand by?

Genova 2030 e il rebus dell’autoparco: aree Ex Ilva o Fondega Sud a Multedo? fotogallery

Nella mappa presentata alla città il sito prescelto è Multedo, ma tutto dipende dal destino delle aree Ex Ilva

Genova. La visione del sindaco Marco Bucci per la Genova del 2030, presentata oggi a palazzo Tursi in vista della missione a Cannes, ha chiarito diverse aspetti progettuali sui cambiamenti di città e porto per i prossimi anni, o per lo meno le intenzioni dell’attuale giunta, che chiaramente dovranno fare i conti con affinamenti tecnici, confronti e riscontri con il futuro Piano regolatore portuale e il futuro nuovo Puc genovese.

Una “visione in divenire“, come più volte ha ripetuto lo stesso sindaco durante la presentazione, pensata come riferimento per una direzione di sviluppo da intraprendere mantenendo la possibilità di affinarlo. Una sorta di “aratro che traccia un solco” per citare la metafora usata durante la conferenza.

Per questo motivo restano aperte diverse questioni, una su tutte quella dell’autoparco, vale a dire la struttura necessaria a ospitare stalli di sosta dedicati ai tir diretti in porto in attesa delle lavorazioni in banchina. Oggi il dibattito vede come zona elettiva le aree ex Ilva, come richiesto anche da diversi operatori del settore logistico, in quanto vicinissimo all’area portuale e collegato direttamente ad esso con la viabilità dedicata.

Nel luglio del 2022, però, Autostrade per l’Italia aveva presentato un progetto di massima per realizzare un autoparco nell’area Ex Fondega Sud (un tempo depositi Eni), con allaccio diretto con l’A10 e quindi ad un passo dal porto di Pra’. Una proposta poi rimasta lì senza nessuna evoluzione e qualche timida mezza smentita. Oggi però la conversione dell’area in “Logistica autostrasporto” è tornata a mostrarsi nella grande mappa presentata dal sindaco, affiancata da un’altra area di rigenerazione urbana dedicata a verde pubblico con riqualificazione del percorso Monte Contessa. Da qua la domanda al primo cittadino che ha ricordato come questa visione sia in continua evoluzione e come su Fondega in realtà il piano prevede aree verdi con impianti sportivi. E che probabilmente tutto dipenderà dalle sorti delle aree Ex Ilva, il cui destino di fatto è ancora appeso al destino ancora indeterminabile dell’acciaierie.

Insomma, un nodo ancora tutto da sciogliere che vede l’ipotesi Fondega Sud non chiaramente tramontata, per lo meno in questa fase. Nel frattempo però Multedo potrebbe vedere altri cambiamenti nell’area: secondo la visione Genova 2030, fatto salvo il trasferimento dei depositi chimici a Sampierdarena, per l’area Carmagnani ci sarebbe una doppia conversione in aree con “Funzioni produttive, artigianali e logistiche compatibili con l’abitato” a est e “il recupero del parco di villa Rostan e parcheggi interrati” a ovest, mentre per l’area Superba sono previste aree con “funzioni urbane”. Ma non solo: nel grande disegno della (forse) “Genova di domani” è previsto il nuovo casello di Pegli (progetto già alla Valutazione di impatto ambientale ministeriale), il ridimensionamento del porto petroli (resterebbero solo due pontili) con una nuova area per le riparazioni navali.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.