Genova. Quasi due metri di parapetto danneggiato, con pietre e muretto fatto a pezzi e “precipitato” nel fiume sottostante. Questo lo spettacolo impietoso a cui si sono trovati davanti ieri mattina i tanti frequentatori del tracciato dell’Acquedotto storico di Genova, l’antica struttura che attraversa la val Bisagno.
Una scena che purtroppo non è nuova, anche se, per fortuna, non così frequente: a pubblicare le foto sui social, creando una densa ondata di sdegno, Giovanni Zai, presidente dell’associazione Amici dell’Acquedotto storico e da sempre attivista in prima persona per la manutenzione dal basso di questo incredibile e monumentale museo a cielo aperto.
Il danno è vistoso ma per fortuna non strutturale. Il commento di Zai, nel post facebook, è stato laconico: “Ma perchè perchè perchè lo avete fatto?”. Poche parole ma dense di rabbia. Una rabbia motivata dal fatto che da tanti anni Giovanni e i suoi volontari si occupano di mantenere percorribile il tracciato, pulendo, ricostruendo muri, predisponendo supporti calpestabili e soprattutto facendo tanta informazione. Una rete di persone che ben prima che ci arrivasse la politica si sono tirate su le maniche per salvare un patrimonio unici e collettivo. E i vandali, su questo, non possono farci nulla.