Genova. E’ un complesso storico del XVII secolo, da tempo abbandonato al degrado e divenuto negli anni una quinta quasi dimenticata della città, ma che “presto” potrebbe tornare a nuova vita. Parliamo di Villa Donghi, la struttura-rudere di cinque piani “incastrata” tra corso Europa e l’ospedale San Martino, oggi proprietà del Comune di Genova, per la quale in questi mesi qualcosa, forse, si sta muovendo.
A dirlo l’assessore Francesco Maresca, a margine della presentazione del bilancio delle valorizzazioni immobiliari della civica amministrazione: “La struttura la conosciamo tutti – spiega – e tutti sappiamo le sue condizioni critiche. Abbiamo fatto fare una perizia che ha individuato un valore di circa 576 mila euro, e come amministrazione stiamo valutando l’ipotesi di una concessione per realizzare appartamenti e housing sociale dedicati ai parenti dei degenti del San Martino“.
La ratio è molto semplice: sono decine le famiglie che sono costrette a trasferirsi nei pressi del policlinico per dare assistenza a qualche caro ricoverato nel grande ospedale, e molto spesso, visto il mercato, le soluzioni non sono alla portata di tutti. Per questo il Comune di Genova starebbe valutando l’idea di trovare un soggetto, anche privato, che possa mettere in sicurezza la struttura per ricavare abitazioni da assegnare temporaneamente, e a prezzi calmierati, a chi, suo malgrado, deve assistere i propri cari ricoverati.
“Ipotizziamo una soluzione che possa anche comprendere una concessione molto lunga – spiega Maresca – ma che possa, da un lato, salvaguardare un bene del Comune oggi a rischio, e dall’altro lato rispondere ad una necessità sempre più pressante per tante famiglie. Per questo abbiamo iniziata una interlocuzione anche con lo stesso policlinico per capire modalità e necessità relative ad una struttura del genere”.
Le tempistiche di questa operazione, al momento, non sono ancora definite, visto che di fatto non esiste un progetto, ma villa Donghi da alcuni mesi compare nel roster del sito web di Genova Meravigliosa, in attesa di trovare qualcuno che possa scriverne una nuova pagina della sua lunga e travagliata storia.