Genova. Entro il 2024 nel territorio di Genova saranno attive cinque case di comunità, strutture previste dal Pnrr per ospitare medici di famiglia, pediatri, specialisti, infermieri di comunità e altri professionisti della salute. Per la maggior parte si tratta di sedi già esistenti: via Archimede, Martinez, Doria e Borgo Fornari. La vera novità per i cittadini sarà l’ex Trucco di Bolzaneto, in Valpolcevera, che doveva essere pronta entro la fine del 2023 e ha accumulato ulteriori ritardi.
Il punto è stato fatto oggi nel corso di un incontro in Regione. Sono 27 le infrastrutture sanitarie finanziate dal Pnrr Sanità che saranno pronte entro il 2024. Per altre tre i lavori sono già terminati: si tratta di tre Cot-Centrali operative territoriali che nel nuovo assetto sanitario previsto dal Pnnr, una volta in funzione, avranno il ruolo di coordinamento della presa in carico della persona e raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi passaggi assistenziali. Sul fronte delle grandi apparecchiature sono 30 su 61 quelle già installate per un valore complessivo di 16,8 milioni di euro a fronte di uno stanziamento complessivo di 28,5 milioni.
“Il 50% delle grandi apparecchiature finanziate è già stato installato nelle strutture sanitarie liguri mentre il restante 50% è stato ordinato – dichiara il presidente della Regione Giovanni Toti – La conclusione dei lavori di installazione è prevista per il 31 dicembre 2024 e quindi non sarà necessario usufruire del differimento della scadenza approvato dalla rimodulazione europea del Pnrr”.
“Per quanto riguarda invece le infrastrutture entro il 2024 saranno conclusi i lavori per 16 centrali operative territoriali, 8 case di comunità, 2 ospedali di comunità e 4 interventi di edilizia antisismica. Tutto questo è il segnale che la Liguria si è attivata da subito per mettere a terra le progettualità ‘Pnrr Missione 6 Sanità’ ed è perfettamente in linea con la road map tracciata”, prosegue Toti.
Su Genova sono in dirittura d’arrivo l’adeguamento sismico dei padiglioni B e 13 dell’ospedale San Martino e le sei centrali operative territoriali.
“L’elenco delle apparecchiature già installate è lungo – aggiunge l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola – Tra le tante spiccano le grandi macchine radiologiche, risonanze magnetiche e tac, oltre ad angiografi con funzione sia dello studio delle patologie cardiache e vascolari sia di quelle cerebrali. Accanto a queste ci sono due ‘Pet’, strumenti straordinariamente importanti per lo studio delle neoplasie, già installate e operative al Policlinico San Martino di Genova e all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure per un valore complessivo di circa cinque milioni di euro. Tutto questo costituisce un importante aggiornamento del grande parco della dotazione diagnostica per immagini da Ventimiglia a Sarzana, garantendo l’effettuazione di esami con livelli di precisione sempre più alti”.
In tutto, coi 189 milioni di euro complessivi destinati alla sanità ligure, erano previsti per quanto riguarda il territorio di Genova quattro nuovi ospedali di comunità tra cui uno all’ex manicomio di Quarto e uno al Celesia di Rivarolo, più altre due strutture a Busalla e a Campo Ligure. E poi 14 case di comunità in tutto.