La denuncia

Dopo il centro storico, Cornigliano e Sestri: la “spaccata” con tombino si sposta a ponente

Nelle ultime settimane si sono verificati diversi episodi, su cui indagano le forze dell'ordine. Da chi segue il territorio l'appello a Bucci: "Basta considerarle periferie, non lo sono"

spaccata cornigliano

Genova. Non solo centro storico: anche a Cornigliano e a Sestri Ponente sembra essersi diffusa la “pratica” di utilizzare tombini per infrangere le vetrine di negozi, bar e ristoranti e introdursi all’interno per rubare.

Gli ultimi due episodi nella notte tra lunedì e martedì proprio a Cornigliano, in un salone di bellezza di piazza Massena, e in via San Giovanni d’Acri. La settimana scorsa è toccato ad alcune attività di Sestri Ponente. E mentre i titolari fanno i conti con i danni e le forze dell’ordine indagano, si alzano voci sempre più preoccupate per le garanzie di sicurezza e il presidio del territorio fuori dai confini di quello che viene considerato il centro città.

A ponente ci sentiamo scoperti – sottolinea Sara Tassara, consigliera della Lista Rossoverde in Municipio Medio Ponente – Sono criticità che si evidenziano sempre di più e si estendono a macchia d’olio, a dimostrazione della gestione fallimentare della sicurezza in città. L’approccio è di concentrarla sul centro storico, con conseguente gestione poco efficace delle forze dell’ordine. Da settembre sto lavorando insieme al Siap per aprire un percorso sui patti per la sicurezza urbana, ma per ora è rimasta lettera morta”.

I patti di sicurezza urbana, previsti dal cosiddetto Decreto Minniti nel 2017, sono accordi di collaborazione e di solidarietà stipulati tra Stato ed enti locali che prevedono, tra le altre cose, l’azione congiunta di Polizia Locale e Polizia di Stato per presidiare il territorio. Nella mozione che Tassara ha presentato lo scorso settembre in consiglio municipale, si ricorda che “prevedono lo stanziamento di fondi o l’impiego di maggiori risorse umane, oppure azioni mirate per affrontare, per esempio, la questione dei rom o i reati di contraffazione, di sfruttamento della prostituzione, di abusivismo commerciale. Possono comportare anche la riorganizzazione dei presidi delle forze dell’ordine, l’intensificazione dei ‘poliziotti di quartiere’”.

Da mesi mi sto battendo insieme a Roberto Traverso, segretario del Siap, per avere l’approvazione dei patti per la sicurezza urbana anche a Genova – sottolinea Tassara – ma la mia mozione è stata bocciata per questione di competenza e nessun passo avanti è stato fatto per agevolare questo percorso”.

Alla luce delle “spaccate” avvenute nel quartiere, e da altri episodi di degrado e violenza che si sono verificati tra Sampierdarena, Cornigliano e Sestri Ponente, anche Tassara si unisce quindi al coro di voci istituzionali che chiedono al sindaco Bucci e alla giunta di puntare i fari su quelle che “vengono considerate periferie, ma periferie non sono affatto. Chiedo anche di aprire il percorso ai patti per la sicurezza urbana, che potrebbero rivelarsi strumenti utili per combattere la microcriminalità”.

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