Caduta

Qualità della vita, la provincia di Genova perde venti posizioni e crolla a metà classifica. È la peggiore per inflazione

Lo certifica il Sole 24 ore con l’annuale report. Gli indicatori scendono in quasi tutte le aree, con l'unica eccezione di ambiente e servizi

vista tetti genova spianata

Genova. La provincia di Genova è al 47esimo posto (su 107) nella classifica relativa alla qualità della vita nelle province italiane. Lo certifica il Sole 24 ore con l’annuale report, il 34esimo, che vede per la prima volta quella di Udine in testa alla classifica generale, seguita da Bologna e da Trento.

Il capoluogo ligure e la sua provincia perdono venti posizioni, diventano la peggiore, in termini di performance, delle aree metropolitane. Se è vero, infatti, che la maggioranza delle grandi aree urbane restano sostanzialmente immobili, quasi incapaci di reagire dopo le emergenze e gli shock economici negli ultimi, Bologna, Milano e Firenze restano comunque stabili nella parte alta della classica e Roma perde solo 4 gradini, mentre Genova è precipitata a metà classifica, da 27esima a 47esima.

Analizzando nel dettaglio i dati, la provincia di Genova con i suoi 813.626 abitanti è ultima in classifica per inflazione (è già stato confermato che è la provincia con la più alta inflazione d’Italia), e seconda in classifica per tasso di motorizzazione. Sei in totale gli indicatori presi in considerazione: ricchezza e consumi, affari e lavoro, giustizia e sicurezza, demografia e società, ambiente e servizi, cultura e tempo libero.

Sul fronte ricchezza e consumi, la nostra provincia è 55esima e perde 29 posizioni; 6 quelle perse nell’indicatore affari e lavoro, dove il capoluogo è 36esimo. Balza agli occhi il dato relativo al prezzo medio di vendita in euro al metro quadro: +3,4% rispetto agli anni precedenti, con 3.050 euro al metro quadro contro una media di 1.899.

Per quanto riguarda invece giustizia e sicurezza, la provincia di Genova è all’86esimo posto (perde 9 posizioni), 12esima su 107 per quanto riguarda l’indice di criminalità (4.378 denunce ogni 100.000 abitanti, 35.623 denunce totali). Il dato peggiore lo riserva nel contrabbando – complice il porto – per cui si piazza in seconda posizione. Scendono i reati di omicidio, tentato omicidio e violenza sessuale, salgono le denunce per sfruttamento della prostituzione e pornografia. Salgono anche le denunce per lesioni dolose, incendi , furti, truffe e delitti informatici. 

Parlando invece dell’andamento demografico, capoluogo ligure e provincia sono fermi al 36esimo posto, in calo di 15 posizioni. Il tasso di natalità resta invariato rispetto agli anni precedenti, mentre cala l’indice di vecchiaia (il numero di anziani ogni 100 abitanti), del 3,5%. Tutti buoni gli indicatori relativi ad ambiente e servizi, dove l’area metropolitana guadagna 13 posizioni e arriva al 39esimo posto. La performance migliore è relativa al numero di auto in circolazione per 100 abitanti: Genova è seconda per 48 auto su 100 contro la media nazionale che è di 66 (il dato è di Legambiente). Chiude l’indicatore cultura e tempo libero, per cui la città perde quattro posizioni rispetto all’anno scorso.

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