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Waterfront, ecco come sarà la Fabbrica delle Idee: un hub per i giovani “in volo” tra acqua e terra fotogallery

Il progetto dello studio di Renzo Piano: all'interno un auditorium, spazi per giovani e start-up, uffici, ristoranti e appartamenti. Moretti: "Lavori in partenza, sarà pronto nel settembre 2025". Piciocchi: "Estremamente soddisfatti, avrà una forte vocazione pubblica"

waterfront levante fabbrica idee

Genova. Un auditorium da 150 posti a disposizione dell’Università, un incubatore di imprese – la cosiddetta Fabbrica delle Idee – con spazi modulari dedicati alle start-up per incontrarsi e lavorare, ma anche laboratori, uffici, studi professionali, ristoranti e appartamenti. È pronto a nascere, con la prestigiosa firma dello studio di Renzo Piano e l’investimento messo in campo da Cds Holding, il terzo edificio del Waterfront di Levante, quello che sorgerà tra il canale navigabile e il nuovo parco, facendo da contraltare al padiglione Jean Nouvel. La sua funzione principale? Attirare almeno 500 giovani ogni giorno e raggiungere l’obiettivo principale dell’intero masterplan: assicurare la vitalità di tutta la zona con un mix di funzioni urbane diverse, capaci di andare oltre l’aspetto residenziale.

Il progetto è attualmente in fase esecutiva, nelle prossime settimane partiranno i lavori per le fondazioni e l’intero corpo di fabbrica dovrebbe vedere la luce nel giro di due anni, cioè negli ultimi mesi del 2025. “Abbiamo cercato di mantenere una connotazione molto legata alla città – spiega Luigi Priano, direttore del Renzo Piano Building Workshop -. Questo è l’unico edificio del Waterfront che si sviluppa in direzione est-ovest ed è anche l’unico che flirta sia con l’acqua sia con la pietra. D’altra parte avrà un impatto minimo sul tessuto urbano perché sarà basso e stretto: la copertura sarà inferiore al colmo del padiglione blu e la profondità verso il parco sarà di 50 metri”. All’esterno, sul lato est, ci saranno due ampie scalinate coperte: “È il modo perfetto di scendere, quasi cadendo verso il canale, una connessione molto forte. È un po’ la cifra di tutto l’intervento. Ovviamente saranno eliminate le barriere architettoniche: i due livelli saranno collegati da cinque ascensori pubblici“.

Waterfront, ecco come sarà la Fabbrica delle Idee

L’edificio, anche questo all’avanguardia dal punto di vista energetico, si svilupperà su cinque livelli. Il primo, sulla banchina del canale, ospiterà una decina di bar e ristoranti di fascia media. Subito sopra, al “piano città”, una serie di lobby vetrate che funzioneranno da hub per i giovani e punti di incontro. Da qui in poi si sviluppa il volume che “vola” sui primi due con una struttura a sbalzo: due piani di uffici (in gran parte per la Fabbrica delle Idee, il resto sul mercato) e un solo piano di appartamenti, ridotti al minimo ma pur sempre necessari per rendere sostenibile l’investimento bilanciando il business plan. “È una stratificazione verticale che appartiene già alle città italiane e non tradisce le linee guida del masterplan, che per noi era il punto più importante”, ribadisce l’architetto Priano.

In tutto 12mila metri quadrati di superficie commerciale, più di un terzo occupato dalle start-up, circa mille dedicati alla ristorazione, 5mila per gli uffici, 2.400 per gli appartamenti. “È stata una lunga gestazione – prosegue Priano -. Ci abbiamo messo molto tempo a capire come riempire questo edificio che noi definiamo portuale. Si era parlato di uno studentato, poi di uffici, appartamenti e hotel. Ma la sinergia col Comune ci ha permesso di fare scelta giusta. Centinaia di ragazzi inevitabilmente andranno a vivere le banchine e le scalinate contaminando il Waterfront“. Insomma, “sarà una macchina al servizio della cittadinanza“.

La Fabbrica delle Idee e i locali connessi saranno subito consegnati al Comune che in seguito dovrà individuare uno o più gestori, tra cui la stessa Università di Genova. “Siamo estremamente soddisfatti che abbia preso forma questo progetto – commenta il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi -. L’amministrazione ha guidato il processo e si è assunta impegni diretti nei confronti dello sviluppatore per acquisire la disponibilità dell’immobile. E lo fa nella consapevolezza che il Waterfront, a dispetto di quanto alcuni detrattori hanno affermato, è un quartiere con una fortissima vocazione pubblica: non solo residenze e uffici, ma una molteplicità di funzioni che lo renderanno attrattivo per genovesi e persone che arriveranno dall’esterno. Qui potranno trovare spazio i giovani creativi per dare un contributo di idee e intraprendenza alla città”.

In effetti il volume “commerciabile” è stato molto ridotto rispetto alle previsioni iniziali di Cds, che si era mostrata piuttosto scettica sull’idea di un incubatore di imprese. Ma alla fine, anche grazie alle pressioni dell’archistar Renzo Piano, si è raggiunto un punto di equilibrio. “Aver indotto il privato a realizzare la Fabbrica delle Idee, che poi sarà gestita da enti pubblici, dimostra la capacità dell’amministrazione di dialogare con i privati e saper arrivare a una visione comune in cui tutte le ambizioni trovano una legittima e armonica espressione. Anche questo non è scontato”, chiosa Piciocchi.

Lo spazio interno più caratteristico sarà l’auditorium aggettante sulla parte est dell’edificio, subito visibile a chi arriverà dalla banchina che costeggia il Palasport o dal ponte che sovrasta il canale principale. La sala avrà circa 150 posti, una dimensione definita di concerto con l’Università, utile soprattutto per la formazione dei docenti ma ideale anche per le start-up che – secondo i dati raccolti da Piciocchi – non hanno bisogno di superfici enormi. E naturalmente potrà essere sfruttata per congressi e meeting di vario genere.

Waterfront, ecco come sarà la Fabbrica delle Idee

A farla da padrone saranno il vetro e l’acciaio, mentre le parti interne del porticato che verrà a crearsi lungo la banchina del canale saranno intonacate e verniciate di rosso. “L’edificio – spiega ancora il direttore del Renzo Piano Building Workshop – avrà una maglia strutturale regolare con moduli di 12 metri per 9 che si appoggia su due ordini di pilastri, tutto il resto è a sbalzo. In questo modo la sezione resta sempre uguale. L’idea è stata quella di dare alle start-up e agli uffici uno spazio polivalente, come sono ad esempio i Magazzini del Cotone e altri edifici portuali che possono essere affettati per contenere più o meno attività a seconda delle esigenze. Magari tra dieci anni le imprese si saranno moltiplicate e avranno bisogno di stanze più piccole, oppure serviranno spazi di incontro più estesi”.

All’ultimo piano ci sarà un numero variabile di appartamenti, al momento 28. Basti pensare che gli altri due palazzi a forma di nave costruiti accanto al padiglione Jean Nouvel ne contengono circa 200. “Avremmo potuto farne di più, ma abbiamo rispettato le indicazioni del Renzo Piano Building Workshop – assicura Massimo Moretti, amministratore delegato di Cds Holding -. Certo che il progetto dello studio Piano impone standard di qualità elevati, non si fa una Ferrari coi costi di una Golf. Comunque costeranno un po’ meno degli altri, vista la funzione dell’immobile. Al Salone Nautico abbiamo raccolto già diversi riscontri da parte di possibili acquirenti”.

E gli uffici? Dei 5mila metri quadrati previsti circa il 20% sarà assegnato con trattative di mercato. Le poche indiscrezioni trapelate ad oggi parlano di imprese attive nel settore della ricerca e della nautica, destinazione che sarebbe la più coerente con le funzioni di quell’area. Per la gestione degli spazi comuni potrebbe entrare in campo anche Talent Garden, già attivo agli Erzelli e ai Giardini Baltimora, che ha fatto da consulente esterno al Comune nella fase di progettazione.

Nemmeno questa costruzione poteva poi sottrarsi alla filosofia green che permea tutto il Waterfront. Sulla copertura, sporgente di 5 metri rispetto all’impronta dei piani superiori, saranno installati 4.500 metri quadrati di pannelli fotovoltaici che soddisferanno completamente il fabbisogno energetico rispettando il caposaldo del “consumo zero“. In più, come anche negli altri edifici, il raffreddamento e il riscaldamento saranno garantiti da un impianto che utilizza l’acqua di mare per effettuare scambi termici. “Un manifesto del costruire bene”, specifica l’architetto Priano. E aggiunge Moretti: “Dopo di noi tutti gli immobili a Genova invecchieranno di trent’anni perché definiremo un nuovo standard e tutti gli altri si dovranno adeguare”.

Waterfront, ecco come sarà la Fabbrica delle Idee

“Abbiamo già fatto gli scavi e abbiamo ritirato il titolo che permette di realizzare le fondazioni, nel frattempo stiamo definendo il titolo edilizio che contiamo di ottenere a brevissimo – riferisce il numero uno di Cds Holding -. La nostra ipotesi è settembre 2025, forse riusciremo pure ad anticipare qualcosa“. Ma ancora prima di completare la Fabbrica delle Idee saranno realizzati il parcheggio interrato da 900 posti su due livelli e il nuovo parco urbano, dotato di un complesso sistema di irrigazione, che prenderà vita su un metro e mezzo di terra al di sopra dell’autosilos. La scadenza, confermata da Moretti, è la fine del 2024: tassativa, perché anche questi spazi, come pure quelli di piazzale Kennedy, saranno destinati a ospitare Euroflora nel 2025. “Gli alberi che verranno piantati – ricorda Priano – saranno già ad alto fusto, almeno 8 metri, per evitare lo spiacevole effetto stecchino. Dopo uno o due anni dal trapianto riprenderanno la loro crescita. Al momento non ci sono motivi per cui l’obiettivo non debba essere raggiunto nei tempi previsti”.

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