Genova. “Con Cristilli e un professionista comune amico dovevamo, da tempo, discutere alcuni problemi importanti, uno dei quali connesso ad una direzione di lavori che intendevo affidargli e che nei mesi successivi gli ho affidato, ma non riuscivamo ad incontrarci a causa dei numerosi impegni di ciascuno; Cristilli mi propose di vederci una sera a casa sua: lui avrebbe messo a disposizione la casa ed io avrei dovuto pagare il sushi ed i beveraggi. Acconsentii e venne fissata la sera del primo marzo”. Così il notaio genovese Piero Biglia Di Saranno in una memoria depositata agli investigatori racconta cosa accadde o meglio – cosa non accadde – nella villa di Apparizione di Alessandro Cristilli, finito in carcere dieci giorni fa insieme all’imprenditore Christian Rosolani per un giro di festini a base di cocaina ed escort. Nell’ordinanza di custodia cautelare del gip Riccardo Ghio il nome del notaio, ex presidente di Filse, era comparso accanto a quello del vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana provocando un polverone politico. Secondo gli inquirenti i due – entrambi non indagati – avrebbero partecipato a un festino la sera del 1 marzo 2022 in cui Cristilli avrebbero offerto loro le prestazioni di due escort. Piana ha sempre negato di conoscere Cristilli e sarà sentito su sua richiesta nei prossimi giorni dal procuratore Nicola Piacente.
Biglia Di Saronno invece ha affidato a una memoria scritta i chiarimenti sulla vicenda, anticipata questa mattina dal Secolo XIX e dall’edizione genovese di Repubblica. “Insieme al mio amico ci recammo la sera convenuta a casa di Cristilli che, nell’occasione, ci presentò due sue amiche che precisando che, con loro, doveva andare ad una festa. Consumata la cena ed affrontate le questioni che ci interessavano io e l’amico che era con me facemmo ritorno in centro città”.
“Non riesco a comprendere come è stato coinvolto Piana e di converso anche io nello scandalo dei festini – aggiunge. Lo stimato e conosciuto professionista che era a cena con me è stato visto da vicino non fugacemente dalle due donne che hanno cenato con noi; non ha nessuna somiglianza con Piana e non può, per il suo aspetto e per le sue caratteristiche somatiche, essere stato confuso con lui e neppure possono essere giustificate incertezze sul riconoscimento”.
Il notaio nella memoria si pone e pone agli investigatori molte domande e chiede che vengano svolti ulteriori accertamenti: “Sono stati controllati i movimenti dei cellulari di tutti gli amici di Cristilli e Rosolani o solo i movimenti del mio? Vennero controllati i movimenti di più giorni o solo di quella sera? Se l’indicazione del mio nome è stata fatta dalle donne che erano nella casa di Cristilli perché non hanno fatto anche il nome di chi era con me? È stata indicata l’ora del mio allontanamento da casa di Cristilli che deve risultare dallo spostamento del cellulare? Sono stati effettuati accertamenti sugli spostamenti dei cellulari di Cristilli e delle due donne?
“Temo che – aggiunge il notaio nella memoria – dopo che sarà appurato che non ero in compagnia di Piana, cessi ogni interesse dei media per la vicenda e che nessuno, tranne me, sarà interessato a pubblicare ulteriori notizie e spero quindi che la verità emerga prima che sopravvenga il silenzio”.