Progetti

Metropolitana, slittano i tempi: Martinez pronta a fine 2025. Caccia a un miliardo per i prolungamenti

Nuovi ritardi anche per Canepari: apertura prevista a fine 2024. Confermate le future estensioni fino a Prato, Rivarolo, Fiumara e San Martino. Gavuglio (Amt): "Flotta bus tutta elettrificata entro il 2025"

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Genova. Sarà pronta alla fine del 2025 la nuova stazione della metropolitana tra piazza Martinez e piazza Terralba, nel quartiere di San Fruttuoso. Mentre l’arrivo nei pressi di via Canepari, nel cuore di Certosa, è previsto un anno prima, negli ultimi mesi del 2024. Sono le nuove tempistiche – ancora più dilazionate rispetto alle ultime previsioni – fornite da Manuela Sciutto, dirigente dell’unità di progetto Grandi infrastrutture del Comune di Genova, nel corso del convegno Attuazione dei programmi di mobilità sostenibile a Palazzo Tursi.

Intanto si continua a lavorare per prolungare l’infrastruttura in tre direzioni: in Valbisagno (con lo Skymetro fino a Prato), a Ponente (almeno fino alla Fiumara) e a Levante (fino all’ospedale San Martino). I finanziamenti necessari per raggiungere i nuovi capolinea ammontano a più di un miliardo di euro, una montagna di soldi che verranno chiesti al ministero nei prossimi mesi. Questa cifra, secondo le stime, consentirebbe di triplicare l’estensione complessiva della underground genovese, liberandola una volta per tutte dai primati negativi per cui è tristemente nota.

A complicare il cammino della metro verso San Fruttuoso – all’apparenza semplice, appena 550 metri in superficie sul sedime ferroviario già esistente – è stata fin dall’inizio l’interferenza con le officine ferroviarie di piazza Giusti. Attività che Trenitalia in origine avrebbe dovuto dismettere, salvo ripensarci dopo tre anni di interlocuzioni con Comune e sindacati. La conseguenza è che il progetto ha dovuto subire un pesante aggiornamento per consentire l’incrocio tra i convogli della ferrovia e quelli della metropolitana, mentre l’area dove sorgerà la stazione, alle spalle della scuola di piazza Martinez, risulta ancora “in corso di acquisizione“. Il tracciato dei binari, invece, era stato ceduto al Comune nel gennaio del 2022.

Metropolitana in piazza Martinez, il progetto della nuova stazione

Lato Certosa, invece, i ritardi (e gli aggravi di costi) sono dovuti principalmente al ritrovamento dell’antica fornace romana durante i lavori di scavo sotto il parcheggio dell’ex Fillea in piazzale Palli, su cui si affaccerà la nuova stazione, ma anche alla scoperta di una contaminazione da idrocarburi pesanti che ha fatto scattare la procedura di messa in sicurezza di emergenza. A questi ostacoli si aggiunge il rischio esondazione innescato dal rio Maltempo, un corso d’acqua tombinato dal nome emblematico che dovrà essere messo in sicurezza con un mini-scolmatore finanziato ad hoc con 20 milioni del ministero dei Trasporti. Proprio in questi giorni giorni è partito l’iter per gli espropri. Senza quell’opera la stazione Canepari dovrebbe chiudere in allerta arancione o rossa, come succedeva a Brignole prima dell’allargamento della copertura alla Foce. Anche qua si tratta di 550 metri di linea per aggiungere una stazione.

Metropolitana, ecco come sarà la nuova stazione di via Canepari a Certosa

I lavori dei due prolungamenti in corso sono stati aggiudicati quasi tre anni fa al consorzio Metrogenova composto da Conpat e da ReseArch. In ballo ci sono oltre 152 milioni di finanziamenti ministeriali (di cui circa 64 per la tratta Brin-Canepari, 18 per la tratta Brignole-Martinez e 55 per l’acquisto di undici unità di trazione). Un ulteriore finanziamento da 74 milioni, “appena confermato dal Governo” come ha riferito l’ingegnera Sciutto, consentirà di prolungare ulteriormente la metropolitana in direzione di Rivarolo (già disponibile uno studio di fattibilità per una stazione in piazza Pallavicini) e di realizzare il secondo lotto a San Fruttuoso, comprensivo di collegamenti pedonali attrezzati, ascensori e scale mobili per collegarsi al ponte di Terralba e un parcheggio di interscambio da 120 posti auto (più 3 per disabili) e 15 posti moto in piazza Martinez. Anche in questo caso, però, le aree necessarie sono ancora da acquisire.

Metropolitana in piazza Martinez, il progetto della nuova stazione

È partito intanto nel sottosuolo il cantiere per realizzare la stazione di Corvetto, tra Brignole e De Ferrari: oltre 50 milioni di euro arrivati dal Pnrr con fine lavori tassativa a giugno 2026. Per ora le operazioni interessano solo le banchine e gli ambienti sotterranei (e sono visibili guardando dal finestrino) ma nei prossimi mesi si estenderanno alla superficie nella zona di via Santi Giacomo e Filippo e nei pressi del parco dell’Acquasola, dove bisognerà tagliare e sostituire dieci alberi. Lo scopo dichiarato è “ampliare il bacino di utenza raggiungendo il quartiere di Castelletto e migliorando la copertura del centro cittadino”.

Ma il fronte caldo, come ben noto, è la Valbisagno, dove l’estensione della metropolitana è prevista in sopraelevata. Il cosiddetto Skymetro, ancora in fase di progettazione, è finanziato ad oggi fino a Molassana con 398 milioni di euro che includono 6,7 chilometri di tracciato e cinque stazioni intermedie (in origine dovevano essere sei): Marassi, Parenzo, Staglieno, Guglielmetti e San Gottardo. L’obiettivo, però, è stabilire il capolinea definitivo a Prato con altre due fermate – Ligorna e Green – e tre ulteriori parcheggi di interscambio. Costo stimato 200 milioni di euro per 3,3 chilometri di tracciato che verranno chiesti a Roma nelle prossime call.

Se lungo il Bisagno la metro correrà su piloni, a Levante e Ponente andrà ancora sottoterra. E non senza difficoltà. Piuttosto complessa appare l’ipotesi di prolungamento verso l’ospedale San Martino con due stazioni, una sotto viale Benedetto XV e un’altra sotto via Mosso di fronte al pronto soccorso. Il tracciato dovrà incrociare in più punti i rii Rovare e Noce, che nascono sulle alture di San Fruttuoso e sono completamente nascosti dal tessuto urbano: fondamentale sarà coniugare il progetto coi rispettivi scolmatori che si collegheranno alla galleria del Fereggiano. Per questa tratta, lunga 1,75 chilometri, si stimano oltre tre anni di lavori e 240 milioni di euro più il costo di quattro nuovi treni per mantenere la frequenza sulla linea.

Ancora più lunga – anche se probabilmente meno intricata dal punto di vista tecnico – sarà la diramazione verso la Fiumara, già predisposta a partire dalla stazione di Dinegro: 2,7 chilometri di binari interamente in galleria, quasi sei anni di lavori per un totale di 556 milioni di euro ai quali aggiungere 20 milioni per altre quattro nuove unità di trazione. Le fermate intermedie saranno in via Dino Col (al servizio del Matitone, con l’idea di creare un grande parcheggio di interscambio multipiano), a Villa Scassi e in piazza Montano. Per il futuro non si esclude di raggiungere anche Cornigliano e Sestri Ponente, ma al momento non esistono studi concreti e comunque il Ponente potrà sfruttare i benefici del potenziamento del nodo ferroviario con treni più frequenti (almeno sulla carta).

Oltre alla metropolitana, Comune e Amt lavorano per la completa elettrificazione del trasporto su gomma. L’obiettivo è arrivarci “tra la fine del 2025 e i primi mesi del 2026“, ha ribadito la presidente di Amt Ilaria Gavuglio. Il contributo più rilevante arriverà dai 130 filobus e autobus flash charging degli assi di forza per i quali è in corso di aggiudicazione la maxi gara bandita in estate dall’azienda. In assegnazione anche un’altra gara per l’acquisto di 38 bus elettrici da 8 metri per le linee collinari, mentre è già in corso l’acquisto di 40 veicoli da 12 metri. Per la parte restante della flotta, circa 240 vetture, verrà sottoscritto un apposito accordo quadro.

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A proposito di assi di forza, mentre sono in partenza i lavori sulla rimessa Gavette e quelli per le prime sottostazioni elettriche, Gavuglio ha confermato che la prima linea a entrare in funzione sarà quella della Valbisagno, da Prato al parco di piazzale Kennedy che sarà la porta di accesso al Waterfront di Levante. Su questa direttrice non ci sarà bisogno di cavi aerei perché i bus elettrici da 18 metri si caricheranno alle fermate. Nuovi tratti di bifilare per alimentare i filobus si dovranno installare invece in corso Gastaldi e corso Europa fino a San Martino, tra via Gramsci e Caricamento, in via Sampierdarena e lungo tutta la litoranea fino a Sestri Ponente e poi da Pra’ fino al capolinea di Voltri. In totale circa il 45% dello sviluppo della rete (pari a 40 chilometri) sarà catenary free, cioè senza cavi aerei

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