Monte poggio

Passo della Bocchetta, via libera al parco eolico: in arrivo 5 pale alte 150 metri tra Liguria e Piemonte fotogallery

Il progetto, bocciato nel 2022, è stato riproposto a seguito della rinuncia alla costruzione di un impianto gemello sul versante piemontese

Parco eolico Passo della Bocchetta

Genova. E’ stato approvato con la disposizione di non assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale il progetto bis del parco eolico di Monte Poggio, presso il passo della Bocchetta, nel territorio del comune di Mignanego, a pochi metri dal confine tra Liguria e Piemonte.

Il progetto riprende quanto proposto già nel 2022 dalla Seva srl, che aveva presentato lo stesso disegno poi bocciato in fase di verifica di impatto ambientale: all’epoca, infatti, fu valutato negativamente l’indeterminatezza di un eventuale effetto cumulativo con un parco eolico gemello presentato a suo tempo sul versante piemontese. Successivamente l’impianto al di là dei confini regionali è stato abbandonato, facendo tornare ‘in pista’ quello ligure, ripresentato quindi lo scorso marzo.

Anche in questo caso, l progetto prevede l’installazione di 5 aerogeneratori ad asse orizzontale del tipo Vestas V1121  con un’altezza al mozzo pari a 94 metri e un diametro del rotore pari a 112 metri; stando alle stime presentate con l’energia prodotta, circa 34.000 MWh all’anno, si coprirebbe il fabbisogno di circa 13.600 famiglie. 

Come in tutti gli impianti del genere, l’elemento più complesso è quello relativo alla viabilità di servizio per l’installazione delle torri: in questo caso passando dalla Bocchetta si utilizzerebbero i tracciati utilizzati in precedenza dai cantieri del Terzo Valico e per la posa del gasdotto Gavi-Pietralavezzara della Snam, salvo qualche puntuale intervento per rendere transitabile la strada dai lunghi mezzi speciali dedicati al trasporto delle parti delle pale. In corrispondenza di ciascun aerogeneratore sarà prevista la realizzazione di una piazzola temporanea costituita da una superficie pianeggiante di circa 2300 m2 necessaria per consentire l’installazione della gru e delle macchine operatrici, l’assemblaggio delle torri, l’ubicazione delle fondazioni, la manovra degli automezzi e, in generale, il deposito temporaneo di tutte le componenti. Secondo quanto presentato nella documentazione per realizzare il parco eolico ci vorranno 2 anni di lavori, e l’impianto avrà una vita utile calcolata tra 25 e 30 anni, salvo poi essere “riaggiornato”.

Nella documentazione è stata allegato anche lo studio dell’impatto visivo, che interessa un’area in realtà molto ampia, visto che i generatori saranno visibili (o tutti o solo alcuni) praticamente in buona parte di un’area compresa entro i 10 chilometri dell’impianto, tra cui, oltre che dal passo della Bocchetta, anche dai Piani di Praglia e dalla Madonna della Guardia, vale a dire due dei più amati punti panoramici della nostra provincia. Ma non solo: dalla cartina allegata alla documentazione le pale si vedranno anche praticamente in tutta la  Valpolcevera fino a Sampierdarena.

A criticare il progetto nei mesi scorsi la voce isolata del Wwf Italia, che ha ripresentato le criticità giù studiate nel 2022: il parco eolico, secondo l’associazione non governativa di tutela ambientale, sarebbe posto a poche decine di metri di distanza dalle propaggini del parco naturale della capanne di Marcarolo, attraversato tutto gli anni da rotte di uccelli migratori. Il rischio è quello che queste enormi pale possano di fatto essere un ostacolo mortale per centinaia di esemplari, tra uccelli e pipistrelli. L’osservazione è stata in parte recepita anche dagli uffici biodiversità di Arpal che hanno imposto come prescrizione vincolante un valore di velocità del vento per il cut-in speed (vale a dire per iniziare a far muovere le pale) non sotto i 6 metri al secondo, il doppio rispetto a quello previsto nella scheda tecnica degli aerogeneratori. Oltre a questo su ogni torre dovranno essere installati dei sensori automatici che possano fermare le pale (che dovranno essere colorate a bande trasversali per essere più visibili) al passaggio di uccelli considerati target.

Gli analisti del Wwf, inoltre hanno evidenziato come la costruzione del parco eolico impatterà sul paesaggio attraversato dalla Alta Via dei Monti Liguri – tutelato – il cui tracciato è a pochi metri dal sito su cui sorgeranno le 5 mega pale. In risposta a questa osservazione è stata posta la prescrizione di ipotizzare “uno studio, da concordare eventualmente con la competente Struttura regionale, volta a verificare l’ipotesi di una rettifica dello stesso sentiero o lo spostamento dell’AEG di alcuni metri, pur considerato che difficilmente la proiezione delle tripale al suolo potrà non sovrapporsi, in senso percettivo, agli stessi tracciati sentieristici”.

Infine non meno trascurabile l’aspetto archeologico, essendo tutta la zona del passo della Bocchetta un crocevia millenario di strade e vie di comunicazione. Secondo la relazione archeologica allegata al progetto, è emerso che gli impianti in alcuni casi sfioreranno siti archeologici fatti da neviere, resti di strade medievali e preromane, vestigia di ospitali, vetrerie e fortificazioni delle popolazioni liguri preromane. Un aspetto fortemente criticato dalla stessa Wwf ma che nei fatti non è stato rilevato come ostativo per la costruzione dell’impianto.

Tra le prescrizioni, sempre da Arpal, è stata inserita una campagna fonometrica atta a monitorare l’eventuale inquinamento acustico dell’impianto: come è noto, infatti, le pale e i rotori degli impianti eolico producono rumore durante il loro funzionamento, calcolato per questa tipologia di macchine, con il mozzo a 90 metri dal suolo, a 94 decibel con un vento pari a 5 metri al secondo (l’impianto si attiva con 3) fino a 106 decibel con venti a 10 metri al secondo. Gli aerogeneratori potranno funzionare con venti fino a 25 metri al secondo. La percezione al suolo sarà diminuita dall’altezza dell’impianti, ma nelle zone limitrofe, ad altezza uomo, potrà variare dai 55 ai 40 decibel. 

 

 

 

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