Genova. È stato approvato il progetto definitivo per trasformare una parte dell’ala di ponente dell’ex caserma Gavoglio del Lagaccio in un asilo nido che ospiterà 60 bambini e andrà ad affiancarsi alla nuova sede della scuola d’infanzia Birulò.
Un intervento che sembrava a rischio dopo lo studio commissionato dalla Regione che aggiornato il piano di bacino classificando la zona in “fascia A”, quella col maggiore pericolo di inondazione, ma l’ulteriore valutazione idraulica elaborata dai progettisti del consorzio Leonardo ha escluso la possibilità di situazioni di rischio all’interno della struttura, pur indicando una serie di necessarie misure di sicurezza per mitigare gli effetti di un possibile evento alluvionale.
L’operazione alla fine costerà 2,8 milioni di euro, di cui quasi 1,2 finanziati attraverso il Pnrr, oltre 700mila euro di altri fondi ministeriali e ulteriori 900mila euro, derivanti da spese aggiuntive rispetto alle previsioni dello studio di fattibilità, che il Comune troverà in seguito. I lavori devono essere avviati a novembre 2023, pena la perdita delle risorse assegnate.
L’asilo, collocato al terzo piano dell’edificio con entrata dal secondo in quelli che un tempo erano spazi dedicati ad alloggi, sarà dotato di una sala accoglienza e tre aule polivalenti per le differenti fasce d’età dei bimbi (0-12 mesi, 12-24 mesi e 24-36 mesi). Ulteriori spazi saranno dedicati a laboratori. Due ambienti saranno riservati al personale scolastico e addetto alla cucina, dimensionati per 16 educatori e 4 collaboratori. L’accesso avverrà da via del Lagaccio attraverso la riapertura di varchi che erano stati murati per ragioni di sicurezza. Il marciapiede antistante verrà allargato e l’ingresso sarà protetto da una pensilina.
La zona rimane però esposta al rischio di alluvioni, come dimostrato dallo studio di Majone e Partners commissionato dalla Regione e come confermato anche dalle analisi di dettaglio svolte dai progettisti di Leonardo sull’area dell’ex caserma Gavoglio. Simulando un’esondazione del rio Lagaccio, che scorre tombinato sotto l’edificio e può fuoriuscire da alcuni chiusini lungo il percorso, è stato calcolato che l’acqua nel cortile potrebbe sfiorare un metro e mezzo di altezza nel cortile in caso di evento con tempo di ritorno duecentennale. Per i locali dell’asilo nido non ci sarebbero problemi, visto che si trovano sopraelevati di circa 9 metri, ma a non essere sicure sarebbero le aree esterne.
Tra le misure di sicurezza raccomandate in caso di pericolo esondazione, valide anche per la scuola d’infanzia Birulò, bisognerà ovviamente rimanere all’interno e – se fosse necessaria un’evacuazione – evitare di utilizzare le uscite di emergenza che si affacciano sul cortile, la zona più pericolosa. Le vie di fuga dovranno consentire l’accesso ai piani superiori. Andranno mantenuti liberi i due varchi della caserma, a monte e a valle, necessari per il deflusso dell’acqua. Non sono previste chiusure in caso di allerta arancione (mentre l’emanazione dell’allerta rossa comporta la chiusura automatica di tutte le scuole) ma andranno sospese le attività al piano terra. Sono previsti poi pannelli luminosi e allarmi sonori collegati a sensori.
“Il progetto originario è stato studiato in ogni dettaglio e modificato pesantemente rispetto a quello originario proprio per rispettare rigorosamente il nuovo vincolo sopravvenuto e il rischio idraulico è stato completamente eliminato”, garantisce il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi.