Il cavaliere

È morto Silvio Berlusconi, al centro della politica e della società in Italia dagli anni Ottanta a oggi

Dalla “scesa in campo” alla battaglia contro il Covid, tra processi, leggi ad personam, calcio e barzellette

Silvio Berlusconi

Genova. Silvio Berlusconi è morto oggi, 12 giugno 2023, all’ospedale San Raffaele di Milano. Aveva 86 anni. Alla clinica, dove era ricoverato da venerdì, si trovava anche la compagna Marta Fascina e in mattinata era arrivato il fratello Paolo. Con l’aggravarsi evidente della situazione sono accorsi anche i figli.

Berlusconi era tornato all’ospedale milanese dopo il lungo ricovero dell’aprile scorso, a causa di una polmonite e di una forma di leucemia di cui soffriva da qualche tempo.

Silvio Berlusconi, una delle figure più importanti del panorama politico, economico, sociale e culturale italiano degli ultimi 50 anni, era nato a Milano il 29 settembre del 1936, cresciuto in una famiglia piccolo borghese e in una casa in via Volturno, davanti alla sede del Pci. Evocherà per anni i “comunisti” come il suo principale avversario, insieme ai giudici, ai pubblici ministeri (le toghe rosse) e a parecchi giornalisti. Visionario e imprenditore di successo, istrione e barzellettiere, ma anche calcolatore, spietato, “Caimano” – come lo definì Nanni Moretti nel film su di lui. Fragile, impaurito, solo, come lo raccontò Paolo Sorrentino in “Loro”. Ma attento, generoso – a detta di molti – sinceramente appassionato. Avventuriero e oscuro, nei rapporti mai chiariti con criminalità organizzata e associazioni a delinquere. Istituzionale, moderato, europeista. Sopratutto alla fine. Silvio Berlusconi è stato tutto questo e anche di più, sulle scene del Paese dagli anni Sessanta a oggi.

Silvio Berlusconi

“L’Italia è il Paese che amo…”. Dopo azioni imprenditoriali di grande successo, a partire dagli anni Sessanta e Settanta nel settore immobiliare (Milano 2 è tuttora uno dei simboli del berlusconismo) e negli anni Ottanta nel settore dei media (televisione ed editoria), entra in politica nel 1994. Forza Italia nasce dopo un battage mediatico modernissimo – qualcuno ricorderà i manifesti con il neonato e la scritta ‘fozza itaia’ quando ancora il progetto del partito era top secret.

L’alleanza di centrodestra vince le elezioni portandolo al governo. Perde le successive nel 1996 ma vince quelle del 2001 con una nuova coalizione, la Casa della Libertà. Berlusconi è stato il presidente del consiglio del governo durato più a lungo nella storia della repubblica, perdendo poi per pochi voti le elezioni del 2006. Dal 2008 è stato nuovamente presidente del Consiglio, incarico da cui si è dimesso nel 2011. Nel 2019 la scissione da Forza Italia nata dall’uscita del “delfino” di Berlusconi, il governatore ligure Giovanni Toti, con la nascita di Cambiamo.

L’impero tv. Alla fine degli anni Settanta Berlusconi rileva Telemilano, che qualche anno dopo diventa Canale 5. Nel 1982 arriva Italia 1 e nel 1984 Rete 4. Fininvest, la holding che coordina tutte le attività, porta alla nascita dell’attuale Mediaset. La televisione, come mezzo di comunicazione di massa, sarà il vero grimaldello in mano al Berlusconi politico. Intere “generazioni figlie del tubo catodico”, più o meno consapevolmente, saranno influenzate dai programmi e dai contenuti di quelle reti, dirompenti rispetto alle altre piccole tv locali o ai canali Rai. Senza contare le partecipazioni in altri strumenti editoriali come Mondadori, Einaudi, Medusa Film e così via.

Silvio Berlusconi

I processi. Berlusconi è stato imputato in molti processi, più di trenta ma è stato condannato in via definitiva soltanto per frode fiscale nell’inchiesta Mediaset. Ha scontato la pena con i servizi sociali per un anno in una casa di riposo. Il tribunale di sorveglianza di Milano lo riabilita e decaduti gli effetti della legge Severino, Berlusconi può comunque candidarsi alle elezioni europee, venendo eletto.

Fino alla fine, al banco degli imputati. Recentemente l’assoluzione nell’inchiesta Ruby Ter. “Tutti assolti perché il fatto non sussiste” la decisione dei giudici della settima sezione penale di Milano. Secondo la tesi dei pm Berlusconi avrebbe pagato il silenzio delle cosiddette ‘olgettine’ negli altri processi a suo carico. Ma per il tribunale di Milano le giovani ex ospiti delle serate di Arcore, sentite nei 2 processi sul caso Ruby, “non potevano legittimamente rivestire l’ufficio pubblico di testimone”, perché andavano indagate già all’epoca e sentite assistite da avvocati. Non essendoci più le false testimonianze, in sostanza, cade anche la connessa accusa di corruzione in atti giudiziari perché manca “l’ipotizzato corruttore, nel caso di specie Berlusconi”. In fase istruttoria invece il processo per finanziamento illecito ai partiti (il caso del Movimento Italiani nel mondo), quello per la corruzione dei senatori dell’IdV Razzi e Scilipoti per passare al PdL e infine il secondo fascicolo del processo sulle stragi di mafia del 1992-93, in concorso, con Marcello Dell’Utri.

Le mogli, le amanti, le ragazze. Berlusconi è stato sposato due volte e ha avuto diversi figli (e 12 nipoti). Da Carla Elvira Lucia Dall’Oglio, sposata nel 1965, ha avuto Marina e Pier Silvio a oggi i veri prosecutori dell’esperienza imprenditoriale. Il secondo matrimonio nel 1990, con l’attrice Veronica Lario, da cui aveva già avuto tre figli: Barbara, Eleonora e Luigi. La separazione, tutt’altro che semplice ed estremamente onerosa, nel 2012. Poi è il periodo di Francesca Pascale mentre dal 2020 il Cavaliere è legato alla deputata forzista Marta Antonia Fascina con cui ha festeggiato una sorta di matrimonio non ufficiale. Negli anni sono innumerevoli le liaison riferite a Berlusconi, collegate ad altrettanti scandali: basti pensare a nomi come quelli di Patrizia D’Addario e Noemi Letizia, Karima al Mahroug detta Ruby Rubacuori e Sabina Began. O ancora relazioni sentimentali e invaghimenti per attrici come Francesca Dellera e Lory Del Santo o altre politiche come Nicole Minetti, Mara Carfagna e Nunzia De Girolamo. Senza contare le ragazze delle “cene eleganti” che vivevano, a spese dell’ex premier, a dimora Olgetta.

Silvio Berlusconi

Il calcio. Silvio Berlusconi ha comprato il Milan nel 1986. Il club sotto la sua gestione ha vinto tra l’altro 8 scudetti e 5 Champions League. Nell’aprile 2017 la società viene ceduta ai cinesi. L’anno dopo la famiglia Berlusconi ricomincia da capo prendendo in mano il Monza che, quest’anno, ha viaggiato tranquillo a metà classifica in Serie A. Tra i dirigenti il fido Adriano Galliani.

Coronavirus. Il 5 settembre 2020 Silvio Berlusconi viene ricoverato a causa del Covid-19. Il giorno prima aveva partecipato a un’iniziativa di campagna elettorale di Forza Italia Liguria ed era parso affaticato. Portato al San Raffaele, seguito dal suo medico Alberto Zangrillo, non entra mai in terapia intensiva ma i sintomi colpiscono duro. Dopo diverse settimane esce dalla sua stanza del San Raffaele. “Una delle esperienze peggiori della mia vita”, dice. Nel 2016 aveva subito un complicato intervento al cuore. Nel 2019 era stato in rianimazione dopo un’operazione all’intestino. C’era chi diceva che il Covid avrebbe dato il colpo di grazia a Berlusconi che, invece, ha tenuto banco nella vita politica del paese ancora a lungo, incidendo anche nell’equilibrio dell’attuale governo Meloni.

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