Genova. Un grande parco lineare da 20mila metri quadrati, con 350 alberi disposti su due rettangoli e un ampio boulevard centrale da usare per eventi fieristici e manifestazioni, a partire da Euroflora 2025. Una pista ciclabile e una passeggiata a mare che connetteranno la promenade di corso Italia alle aree pubbliche del Waterfront di Levante. Nel sottosuolo, un parcheggio interrato che ospiterà circa 200 posti auto. E tutto intorno, una nuova viabilità che contempla l’eliminazione della rotatoria della Foce, in previsione di abbattere il tratto iniziale della Sopraelevata che verrà sostituito dal tunnel subportuale.
Ecco come cambierà l’area di piazzale Kennedy secondo lo studio di fattibilità tecnico-economica realizzato da un raggruppamento di studi di architettura e ingegneria (capofila Bargone) sulla base del Blue Print di Renzo Piano. Il documento è stato approvato dal Comune di Genova e costituisce il punto di partenza per la progettazione vera e propria che avverrà nei prossimi mesi.
I tempi di affidamento ed esecuzione dovrebbero essere rapidissimi. “Abbiamo già chiuso la conferenza dei servizi, l’obiettivo è andare in gara entro la fine di questo mese in modo da iniziare i lavori in primavera e ultimarli alla fine del 2024 – spiega il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi -. Stiamo già progettando la prossima edizione di Euroflora nel nuovo parco, quindi la scadenza sarà tassativa”. La stima delle risorse necessarie ammonta a 27,5 milioni di euro, divisi in due lotti: uno, il più corposo, cuba 25 milioni e verrà finanziato con un dirottamento di fondi Pnrr destinati in origine alla copertura di lungomare Canepa. Il secondo lotto, che varrebbe poco più di 2,5 milioni, è definito come opzionale “ma probabilmente riusciremo a coprirlo grazie al ribasso d’asta“, precisa Piciocchi.
Il nuovo parco sarà realizzato su un terrapieno e costituirà la continuazione della grande area verde prevista dal progetto del Waterfront. Insieme occuperanno circa 36mila metri quadrati, all’incirca l’estensione dei parchi di Nervi. In piazzale Kennedy non ci sarà però un’unica distesa compatta di vegetazione, ma due settori lineari paralleli con una radura in mezzo lunga 200 metri e larga 24, come richiesto dall’amministrazione. E il debutto avverrà proprio con la kermesse floreale che abbandonerà il Levante cittadino per tornare là dov’era nata, vicino all’ex quartiere fieristico.
Alle estremità, due “piazze” di ingresso, anche queste alberate, e un viale trasversale posto in asse con la fontana di piazza Rossetti. Il modello, scelto tra otto soluzioni proposte, è quello degli “incastri”: in mezzo alle aiuole si apriranno piccole isole attrezzate con sedute e fioriere mobili a movimentare la geometria delle alberature. La vista mare sarà sempre garantita, vista l’assenza di elementi che ostruiscono la percezione dell’orizzonte. Lungo il perimetro una cancellata d’acciaio con varchi di accesso garantirà la chiusura notturna per ragioni di sicurezza.
Elemento controverso, ma ormai assodato, sarà il parcheggio sotterraneo da 7.570 metri quadrati che verrà costruito solo in corrispondenza della porzione più occidentale del parco. La rimessa sarà dimensionata per circa 200 posti auto e una parte sarà riservata ai veicoli di servizio di Amiu e Aster. L’accesso avverrà dalla corsia di deflusso laterale della viabilità del Waterfront, mentre le uscite sono previste su corso Marconi.
Ma una rimessa sotterranea alla foce del Bisagno non rappresenta un pericolo? Come risulta dettagliato nello studio idraulico, il nuovo piano di bacino classifica l’area nella fascia B0, cioè esondabile con tempo di ritorno 200ennale. “Merito” dello scolmatore del Fereggiano e dei lavori di adeguamento della copertura del tratto terminale del torrente che hanno mitigato il rischio, anche se la messa in sicurezza definitiva si avrà con lo scolmatore principale. In ogni caso, in ottemperanza alla direttiva Alluvioni, il progetto dovrà prevedere dossi sali-scendi all’ingresso delle rampe di accesso veicolare al parcheggio (una soluzione analoga a quella adottata in piazza della Vittoria). con una quota di sommità posta a 4,30 metri sul livello del mare.
Per quanto riguarda la vegetazione, lo studio parla di specie “adatte alla fascia climatica genovese, alla presenza del mare e alle caratteristiche dei terreni di questo tratto di litorale”. L’idea è quella di assicurare l’ombra in estate, ma anche “fioriture abbondanti, forme armoniose, diversa colorazione del fogliame”. Non mancheranno due file di palme – una adiacente a corso Marconi, l’altra sul bordo lato mare – ma ci saranno anche pini d’Aleppo, carrubi, tamerici, siliquastri, corbezzoli, oleandri e altre piante mediterranee.
Un’altra rivoluzione sarà quella della viabilità. Via la rotatoria all’uscita della Sopraelevata, al suo posto un incrocio regolato da semafori. Da viale Brigate Partigiane non si potrà più svoltare direttamente a sinistra verso corso Marconi e corso Italia, ma sarà possibile farlo imboccando la nuova strada in direzione mare che permetterà l’accesso al Waterfront e al parcheggio interrato. Da corso Marconi, invece, non si potrà più salire subito in Sopraelevata: bisognerà svoltare in viale Brigate Partigiane e da qui percorrere un torna-indietro verso la Foce. Chi arriverà da Levante, invece, potrà girare a sinistra ed entrare in area Waterfront. In uscita dalla Aldo Moro saranno predisposte tre corsie di cui due per la svolta in direzione Brignole.
Lo studio tiene conto del futuro asse di forza del trasporto pubblico che, arrivando dalla Valbisagno, farà capolinea proprio in prossimità di piazzale Kennedy. La pista ciclabile appena realizzata in corso Italia continuerà lungo il margine del parco e piegherà verso il mare per poi entrare nel parco del Waterfront (e proseguire idealmente verso il Porto Antico, con un tracciato ancora tutto da definire).
Infine, un elemento che appare in tutti i rendering – così come negli affreschi firmati dallo studio di Renzo Piano – anche se non rientra nell’ambito del progetto: la spiaggia. “È concepita come un arenile fruibile, ma è un completamento che arriverà in seguito – spiega ancora Piciocchi -. Serviranno un ripascimento e opere di difesa per proteggerla dalle mareggiate. Intanto realizzeremo un parco bellissimo e una passeggiata sul mare”. Il sogno è quello di avere finalmente una grande spiaggia libera a ridosso del centro genovese, un po’ come accade a Barcellona. Rimane il dubbio se, data la vicinanza all’ingresso del porto (e alla foce del Bisagno), sarà o meno balneabile.