Genova. Cgil e Uil in piazza a Genova per lo sciopero generale proclamato dalle due organizzazioni sindacali contro la legge di bilancio.
“E’ uno sciopero contro una manovra finanziaria che mette in difficoltà chi ha bisogno – dice il segretario della Camera del lavoro di Genova Igor Magni – a partire da alcune scelte come quella sul reddito di cittadinanza o il mancato intervento sul cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti che potrebbe metterli in condizione di avere qualche soldo subito spendibile. Lo stesso vale per la reintroduzione dei voucher che andranno a incrementare il lavoro nero e grigio e non risolvono la questione della precarietà estrema”.
Per Magni la manovra “Non fa niente per i pensionati né per gli investimenti sull’industria. E’ non dà alcun tipo di agevolazione per chi vive del proprio mestiere mentre si va avanti ad aiutare chi sta già bene e chi ha già le risorse per andare avanti
Per il segretario della Uil Liguria Mario Ghini: “A rimetterci sono soprattutto i pensionati che in sette giorni si sono visti togliere quello che prima gli ha promesso sulla perequazione. Hanno ridotto ulteriormente la platea di persone coinvolte e nello stesso tempo stanno facendo spostamenti con una coperta corta che non risolve i problemi ma anzi scontenta tutti”. Per Ghini C’è bisogno di dare risposte e chi in questi mesi ha sofferto e continua a soffrire e questa Finanziare queste risposte non le sta dando”.
Il corteo è partito dalla stazione Principe per attraversare via Balbi, piazza della Nunziata, largo Zecca, piazza Corvetto, via XII ottobre, via Vernazza, piazza De Ferrari, via Roma e arrivare davanti alla Prefettura in largo Eros Lanfranco per i comizi finali.
Lista Sansa in piazza: “Questa manovra abbandona chi è in difficoltà”
I consiglieri regionali della Lista Sansa, Ferruccio Sansa, Selena Candia e Roberto Centi sono scesi in piazza questa mattina per lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil nell’ambito della mobilitazione nazionale contro la manovra finanziaria del governo Meloni.
“Questa è una manovra che rende disuguali i cittadini, che sostiene i forti e abbandona chi è difficoltà: smantellamento del reddito di cittadinanza, flat tax, sanità privata al posto di quella pubblica, sono tutti interventi che vanno in questa direzione. Vale per il lavoro, per la giustizia, per la salute – afferma il capogruppo Ferruccio Sansa -. Beato chi ha perché avrà ancora di più è il Vangelo della Meloni”. “Questa manovra – incalza Sansa – sembra esser stata concepita 30 anni fa e rischia di far perdere all’Italia l’occasione di diventare un paese leader nelle nuove sfide di ambiente, giustizia sociale, lavoro e ricerca”.
“Siamo in piazza – spiega la consigliera Selena Candia – perché questo governo reazionario aiuta chi è già ricco e chi vuole evadere dimenticandosi completamente delle tante persone in difficoltà nel nostro Paese”. “Per quanto riguarda il lavoro la scelta per noi è chiarissima – aggiunge Candia – basta precariato, salario minimo e tassazione dei super guadagni”.
“Agevolazioni fiscali e fondi per chi già ha e tagli pesanti a sanità e scuola, che penalizzeranno ancora di più chi non ha i soldi per pagarsi una visita privata e le famiglie i cui figli frequenteranno una scuola che verrà accorpata a un’altra, quindi soprattutto quelle delle zone interne e disagiate del paese – sottolinea il consigliere Roberto Centi -. Una destra che finge di stare coi più deboli per fare il suo solito mestiere di tutela dei forti”.
Lodi (Pd): “Il sistema del sociale rischia di saltare”
Anche la consigliera comunale del Partito Democratico Cristina Lodi ha preso parte, questa mattina, allo sciopero generale. “Oggi mi sono unita al corteo per testimoniare una grande preoccupazione – afferma la consigliera, anche vicepresidente della Commissione Welfare del Comune di Genova – già nel bilancio comunale abbiamo visto che molti dei finanziamenti dipendono dai trasferimenti nazionali e con meno 5 milioni di investimento diretto del Comune. Se questi trasferimenti verranno bloccati e non arriveranno, il sistema del sociale degli enti locali salterà e salteranno i servizi alle persone, salteranno le risposte alla povertà, salteranno l’assistenza e l’aiuto ai minori e agli anziani. Il sistema sociale è strettamente connesso al sistema sanitario e i tagli alla sanità preoccupano molto rispetto alla situazione genovese; a oggi non sono state ancora approfondite le conseguenze che Genova avrà sul piano sociosanitario regionale. In pericolo, come sempre, i servizi ai cittadini e la loro sicurezza sociale e sanitaria”.