Genova. È una storia di allarmi inascoltati quella della frana che si è abbattuta su un palazzo di via Posalunga trasformando la vigilia di Natale in un incubo per una cinquantina di residenti di Borgoratti. Un evento preannunciato da un piccolo smottamento avvenuto tre giorni fa, quando i vigili del fuoco avevano deciso saggiamente di evacuare l’appartamento che poi sarebbe stato sventrato dai massi.
Luigi Scaruffi abita qui da sei anni e dal quinto piano del civico 46A ha una visuale impressionante sulla frana. “Stamattina ho sentito un boato, ma pensavo fosse il vento. Poi sono arrivati i soccorritori e mi sono accorto di quello che era successo. Guardando questa montagna ho sempre pensato: prima o poi viene giù”.
La sua profezia si è avverata. Ma in questo angolo del Levante cittadino, dove i palazzi sono costruiti tra i fiumi e le colline, erano in tanti a condividere la preoccupazione per quel versante. “È un problema da trent’anni – racconta Marco Ferrera, storico residente dell’edificio completamente evacuato -. Negli anni Novanta volevano costruire un autosilos, poi ci siamo opposti in consiglio di circoscrizione e non se n’è fatto nulla. Negli anni si sono verificate sempre diverse frane, non siamo mai stati ascoltati. Un mese fa si erano staccate altre pietre, stamattina è stato spaventoso”.
“L’area non è di competenza del Comune perché la proprietà è dell‘Agenzia del demanio che sta già intervenendo con una ditta – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi -. A noi non risultano segnalazioni su quella parte di via Posalunga. Del resto su quel versante è aperto da tempo un contenzioso perché era stato rilevato da una cooperativa che poi l’aveva ceduto nuovamente al demanio”.
“La direzione regionale si è attivata per affidare in somma urgenza, con sopralluogo e verbale del 23 dicembre – fa sapere l’Agenzia del demanio interpellata da Genova24 -. Sono anche iniziati i lavori di messa in sicurezza della scarpata da parte della ditta individuata oltre che di alcuni approntamenti temporanei per garantire l’accesso in sicurezza agli edifici. L’agenzia stanzierà altre somme per ottemperare a quanto necessario”.
Un muraglione di contenimento era stato costruito a protezione del civico 46 (quello che oggi è completamente evacuato) ma la frana si è staccata in un altro punto del versante e ha trovato un corridoio libero arrivando a sfondare la parete perimetrale.
“Abbiamo già fatto diverse segnalazioni ed esposti, nessuno ci ha mai ascoltato – denuncia un’altra residente mentre porta via le valigie aspettando di sapere dove trascorrerà la notte di Natale -. Meno male che tre giorni fa avevano già evacuato gli appartamenti al primo piano, oggi la frana gli è entrata in casa”.