Genova. “Il progetto cambierà, lo confermo. Abbiamo chiesto a Italferr di ripresentarlo e di evitare ogni tipo di esproprio”. È la promessa che l’assessore alla Mobilità Matteo Campora ha ribadito più volte agli abitanti di Staglieno riuniti in assemblea pubblica in via Caderiva, a pochi metri della rimessa Amt di via Bobbio da ricostruire e ampliare con un parcheggio di interscambio da 641 posti. Un piano che adesso, dopo le proteste dei residenti che lo definiscono “ecomostro”, potrebbe essere rivisto e soprattutto ridimensionato rispetto alle previsioni iniziali.
“Attualmente non è aperta neppure la conferenza dei servizi, quindi il progetto non è autorizzato – ha assicurato Campora durante l’incontro organizzato dal comitato di via Vecchia e dintorni presieduto da Raffaella Capponi -. I lavori non partiranno prima di un anno e mezzo, c’è tutto il tempo di venire incontro alle richieste dei cittadini. Posso confermare che non è mai partito alcun atto di esproprio e non ci sarà nessun golpe: abbiamo detto che rimarremo fermi e sarà così”. I cittadini erano insorti dopo la pubblicazione sul sito della Regione del progetto definitivo che parla tuttora di demolizioni ed espropri con un piano dettagliato che riguarda quattro caseggiati su via Vecchia, la strada interna che costeggia la rimessa.
Ma l’assessore, dopo le dichiarazioni a mezzo stampa delle scorse settimane, conferma il passo indietro di Tursi: “Abbiamo chiesto formalmente a Italferr di ripresentare il progetto entro 45 giorni e di tenere conto di una serie di elementi, compresa la limitazione dell’impatto visivo e acustico. Se questo vorrà dire contenere le volumetrie e le dimensioni, le conterremo. Non appena avremo le nuove proposte le valuteremo e le presenteremo in un nuovo incontro”.
A cambiare così sarebbero anche i numeri: “Il dimensionamento dei posti è esagerato – spiega Campora parlando del progetto originario -. Nella nostra idea una parte dei parcheggi poteva essere riservata ai residenti pagando 30 euro al mese. Ne parleremo”. Anche i bus saranno meno: “Nella rimessa attuale vengono ospitati circa 90 mezzi, in quella nuova sarebbero 50-60 ma se dovessimo ridurre ulteriormente i volumi non ci sarà problema perché nel frattempo avremo Gavette e la nuova rimessa del Levante”. In ogni caso, insiste l’assessore, “saranno tutti elettrici, quindi l’inquinamento diminuirà“, anche se il parcheggio attirerà più auto.
Polemica da parte di alcuni esponenti Pd e M5s che sono intervenuti tra i cittadini. “Mi aspetto che domani il Comune sospenda la procedura di Via che è ancora in corso”, ha esordito il presidente del Municipio Media Valbisagno, Roberto D’Avolio. “Perché il Comune non ferma la procedura di Via facendo un atto amministrativo per bloccare il progetto? Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio“, ha proseguito il consigliere regionale Pippo Rossetti. Il consigliere comunale Luca Pirondini ha chiesto “di votare come maggioranza un ordine del giorno o una mozione in cui il Comune esclude gli espropri e si impegna a cambiare il progetto”, mentre il capogruppo dem in sala rossa Alessandro Terrile ha invocato un atto formale della giunta. “La conferenza dei servizi e la Via sono due procedure distinte, il progetto può essere tranquillamente modificato e chi dice il contrario vuole strumentalizzare”, ha replicato Campora.
Molte le perplessità dei residenti sull’utilità stessa del parcheggio d’interscambio, che in ogni caso toglierà luce alle case nei dintorni (si prevede la costruzione di due nuovi piani più la copertura) e porterà più traffico nella zona. Campora sottolinea che la decisione di costruirlo è supportata dagli studi sui flussi veicolari, come per la futura struttura di via delle Campanule. Tra le proposte alternative, sostenuta da un abitante ma anche dal presidente del Municipio Roberto D’Avolio, lo spostamento del parcheggio all’ex officina Guglielmetti di cui il Comune ha recentemente acquisito la proprietà.