Nuovo fronte

“Sei russa? Ti chiudiamo il conto in banca”. Dall’Ucraina la ‘guerra finanziaria’ arriva a Genova

Andata in filiale per una normale operazione, Yana si è vista stracciare il libretto degli assegni e ritirare il bancomat

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Genova. “Lei è russa e per motivi politici dobbiamo chiuderle il conto“. Questo è quanto successo ad una cittadina europea con doppia cittadinanza che a Genova aveva, appunto, un conto in banca e che si è trovata scaraventata sul fronte finanziario della guerra in Ucraina, la cui battaglia si combatte anche nelle tasche dei normali risparmiatori.

Lei si chiama Yana ed è una cittadina europea con doppio passaporto per nascita, tedesco e russo, e a Genova ha un appartamento comprato qualche anno fa quando nel capoluogo ligure risiedeva. Oggi vive in Lombardia ma sotto la Lanterna torna spesso per gestire l’immobile ora in affitto, appoggiandosi ad un conto in banca aperto nella centralissima filiale di una delle principali banche italiane.

Almeno fino a lunedì scorso, quando presentandosi allo sportello per una normalissima operazione si è trovata catapultata nel pieno della guerra finanziaria che in queste settimane sta dividendo e infiammando il mondo come effetto collaterale del confronto militare sul campo. “Lei è russa e siamo costretti a chiudere il suo conto per questioni politiche“, sono state le laconiche spiegazioni del direttore della filiale, che poi si è affrettato a stracciarle davanti agli occhi il libretto degli assegni, ritirarle il bancomat e liquidare il conto di qualche migliaia di euro con un assegno. E tanti saluti.

Yana non parla italiano, e visto che in filiale nessuno poteva comunicare in inglese ha fatto intervenire una amica di fiducia che potesse farle da interprete. Secondo quanto riportato a Genova24, nonostante il conto fosse stato aperto da lei stessa qualche anno prima nella stessa filiale, appena qualificatasi all’impiegato, questi avrebbe avvisato il direttore poi intervenuto annunciando la chiusura immediata del conto.

Ad oggi la normativa bancaria prevede la possibilità per qualsiasi banca di chiudere i conto correnti dei clienti in qualsiasi momento se in qualche modo viene meno suppostamente il rapporto di fiducia con il cliente, fatto salvo ovviamente la restituzione del denaro versato. E se guardiamo ai provvedimenti presi a livello mondiale relativi alla guerra tra Russia e Ucraina ad oggi non è vietato (ancora) per i cittadini russi avere un conto in una banca europea. Come è noto sono i grandi capitali riconducibili ai cosiddetti oligarchi ad essere congelati, mentre è stato posto un blocco per le transizioni di denaro verso banche russe.

Nonostante diversi tentativi, Genova24 non è riuscita a mettersi in contatto diretto con la filiale in questione, per chiedere il motivo di questo provvedimento. Con buone probabilità, quindi, la decisione è stata presa in forma ‘cautelativa’ visto la piega che sta prendendo la guerra tra Russia e Ucraina (e tutto l’Occidente) con il relativo solco sempre più profondo scavato a livello di relazioni economiche. Un episodio forse ‘piccolo’ di fronte alla vastità dell’abisso scoperchiato dalle bombe, ma che è indicativo di quanto rapidamente il conflitto si stia allargando a livello globale. E se siamo arrivati a questo punto, forse sarebbe da chiedersi se una “guerra mondiale” di fatto non sia già in atto.

 

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