Genova. “L’ho vista che andava via col motorino, l’ho vista tutta sporca che metteva tutto sotto la sella. L’ho salutata e manco mi ha guardata. Le dico la verità. L’ho vista quindici giorni fa nel carruggio e non mi ha nemmeno guardata”.
Una voce senza un nome e un cognome racconta al telefono di avere scorto Annalucia Cecere, l’indagata per l’omicidio di Nada Cella, avvenuto a Chiavari nel 1996 e le cui indagini sono state riaperte recentemente e arrivate a una svolta dopo anni di false piste.
La testimone anonima, al telefono, spiega di avere visto la Cecere, oggi ex maestra 53enne, residente in una microfrazione nel cuneese, ma che allora era una appariscente ragazza di 28anni sconvolta, sporca di sangue, a bordo di uno scooter. Motivo per cui, già al tempo, era stata indagata per essere scagionata poco dopo. E motivo per cui quel motorino, pochi giorni fa, è stato sequestrato dalla procura nel garage della donna, a Mellana, vicino a Boves.
Oggi la squadra mobile della questura di Genova è stata autorizzata dalla procura di Genova a diffondere quella telefonata, riservata, agli organi di informazione televisivi e radiofonici e quindi il più possibile a tutta la cittadinanza (la potete ascoltare cliccando play sul video di apertura dell’articolo), “al fine di concorrere alla identificazione dell’ignota interlocutrice”.
Risalire all’identità di quella voce potrebbe consentire di fare ulteriore luce sul ruolo della Cecere, attualmente unica indagata per omicidio, nella bufera anche per alcuni messaggi minacciosi nei confronti della criminologa che ha fatto riaprire il caso, ma su cui mancano evidentemente ancora prove schiaccianti.
Il problema, almeno ad ascoltare l’audio diffuso dalla polizia, è che la voce sembra quella di una persona piuttosto anziana e nel frattempo sono trascorsi quasi 26 anni. Quella persona potrebbe non avere più una buona memoria o, peggio, potrebbe essere morta.
Nel frattempo prosegue l’attività di analisi genetica per cui la procura di Genova ha incaricato il super esperto Emiliano Giardina e che riguarda tutti i reperti rinvenuti sulla scena del crimine: impronte, peli, capelli, altre tracce biologiche. Toccherà quindi alla scientifica procedere con il luminol e compiere altri accertamenti tecnici sul motorino di Annalucia Cecere.