Genova. Quattro nuove linee di forza con percorso protetto al 70%, una nuova rimessa con parcheggio di interscambio a Quarto, 40,5 chilometri di rete filoviaria da costruire, 145 filobus da 18 metri, rivoluzione stradale in centro e in corso Sardegna, 471 milioni di euro di costi stimati.
Ecco il progetto dei filobus che il Comune ha inviato a Roma per ottenere il via libera del ministero dei trasporti dopo lo stop alla prima domanda di finanziamento. Stavolta non uno schizzo, ma un vero e proprio studio di fattibilità tecnico-economica completo di relazioni e tavole che mostrano la visione del trasporto pubblico a Genova nel 2025 (questa la data ipotizzata per l’entrata a regime) secondo il sindaco Marco Bucci e lo staff di tecnici coordinati dal mobility manager Enrico Musso. Il documento è stato pubblicato sul sito del Comune di Genova (scarica qui la sintesi, qui trovi il progetto completo). A questo scenario si dovrà aggiungere il doppio prolungamento della metropolitana verso piazza Martinez e via Canepari, con tempistiche ancora incerte legate all’acquisizione delle aree di Terralba al momento in uso a Trenitalia.
“Confidiamo che il ministero ci dia la possibilità di fare questo investimento e che tenga conto soprattutto dei problemi che avremo nei prossimi mesi per la limitazione dei posti sui bus”, ha detto Bucci. L’ultimo appello al Governo, insomma, perché metta la parola fine alla telenovela dei fondi per il tpl considerando anche le grosse difficoltà che dovrà affrontare Amt (come del resto tutte le aziende di trasporto pubblico) per far fronte alle pesanti conseguenze economiche dell’emergenza coronavirus. D’altra parte, se arrivasse il via libera, a rimanere sconfitti sarebbero tutti i sostenitori del tram, una fazione che ha messo insieme il centrosinistra, il M5s e gran parte delle associazioni ambientaliste della città.
Il via libera è atteso comunque a Tursi verso metà maggio, poi potrà partire l’iter per il progetto esecutivo. Nella migliore delle ipotesi i lavori inizierebbero a settembre 2021 con il primo lotto (l’asse centrale con il revamping di via XX Settembre e il riassetto di corso Sardegna) pronto nella primavera del 2022.
Le fondamenta del sistema non cambiano rispetto a quanto annunciato: i mezzi saranno filobus da 18 metri (al momento manca l’autorizzazione a farne circolare esemplari più lunghi) con tecnologia IMC che permette di marciare in elettrico anche senza linea aerea. La capienza ufficiale di queste vetture è di 155 passeggeri. Alcune strade nevralgiche (via Cantore, via XX Settembre, corso Sardegna e piazza Tommaseo) vedranno una rivoluzione della circolazione in funzione del trasporto pubblico.
Le nuove corsie protette avranno l’asservimento semaforico, un sistema che dovrebbe consentire ai mezzi pubblici di passare sempre per primi in corrispondenza degli incroci. I costi totali ammontano a poco più di 471 milioni, meno dei 578 chiesti in un primo momento al ministero: solo 123 serviranno per acquistare i filobus, 98 per interventi sulla sede stradale, 72 per la nuova linea elettrica e gli impianti.
Ma il vero punto debole del piano, la mancanza di una sede protetta nel tratto più congestionato della Valbisagno, resta irrisolto. Il trasporto pubblico passerà insieme a quello privato e l’unica misura di compensazione sarà la creazione di una zona a traffico limitato per soli residenti.
Le rimesse di Staglieno e Gavette saranno sottoposte a un restyling totale, con la realizzazione di nuove coperture e aree verdi e un parcheggio di interscambio in via Bobbio all’uscita di Genova Est, e soprattutto una rimessa che nascerà da zero tra corso Europa e via delle Campanule, con un altro park al servizio del casello di Nervi.
Le linee. Come previsto i quattro assi di forza corrisponderanno a quattro nuove linee di trasporto pubblico: AP (da Pra’ a Caricamento), AC (da Campi a Marassi passando per il centro e corso Sardegna con capolinea in piazza Galileo Ferraris), AL (da Principe a Nervi lungo corso Europa) e AVB (da Prato alla Fiera in sponda destra passando per Brignole e corso Torino). La nuova rete in tutto avrà un’estensione pari a 96 chilometri. All’entrata a regime del sistema corrisponderà una pesante revisione delle attuali linee bus per eliminare le sovrapposizioni: ad esempio 82 e 356 saranno limitati a Marassi, 39 e 40 raggiungeranno Brignole solo nelle ore di punta, l’attuale 35 sarà spezzato in due tronconi. E ovviamente spariranno le corrispondenti linee di forza attuali (1, 3, 13, 17, 20, parzialmente il 18, mentre il 7 sarà limitato a Sampierdarena).
Il nodo Valbisagno. Tra Staglieno e Molassana gran parte del percorso non potrà usufruire di una sede protetta, col rischio di sensibili conseguenze sull’effettiva velocità dei filobus. La corsia gialla ci sarà solo in direzione centro, a eccezione dei tratti compresi tra il ponte Guglielmetti e via Lodi, e fra ponte Veronelli e ponte Bezzecca. Una scelta necessaria “per consentire gli accessi degli abitati posti nelle alture”, specifica il progetto. In direzione monte, invece, l’unica soluzione proposta è la creazione di una zona a traffico limitato per residenti, con la sede interamente promiscua e una corsia riservata solo nell’ultimo tratto di via Emilia.
Rivoluzione in centro. Il piatto forte è il restyling completo di via XX Settembre. Via la pista ciclabile, verrà allargato il marciapiede per fare spazio a pedoni e bici. Al centro della strada passeranno solo i filobus e i veicoli autorizzati in entrambi i sensi. Eliminazione totale del traffico privato in salita tra il ponte Monumentale e piazza De Ferrari. Non solo: il progetto prevede una corsia riservata ai mezzi pubblici anche in direzione Levante nelle gallerie tra piazza della Nunziata e piazza Corvetto e la chiusura ad auto e moto di piazza Fontane Marose e via XXV Aprile.
Riqualificazioni. La più impattante sarà quella di corso Sardegna, dove in corrispondenza dell’ex mercato ortofrutticolo i filobus passeranno a centro strada tra due file di alberi. Un progetto che aggiungerà verde e decoro urbano, ma che eliminerà un numero consistente di parcheggi col quartiere già sulle barricate. In piazza Tommaseo sarà rivista completamente la circolazione in modo da permettere ai filobus la svolta diretta da corso Buenos Aires a via Montevideo (sarà questo il nuovo itinerario della linea di forza del Levante). Nei piani di Tursi, poi, anche via Cantore diventerà come corso Europa, con la corsia gialla in mezzo alla strada e le fermate realizzate su banchine rialzate.
Impatto. Secondo i risultati dello studio condotto dai tecnici della mobilità, con l’entrata a regime del sistema filobus si avrà una diminuzione dell’8,1% degli spostamenti con veicoli privati e un aumento del 24,3% di quelli con mezzi pubblici. L’aumento delle corsie protette, anche se queste non copriranno l’intero tracciato delle quattro linee, consentirà di aumentare la velocità media di esercizio: in Valbisagno dovrebbe raggiungere i 17 km/h (attualmente 15,2 km/h), in centro i 14 km/h (oggi 10,8 km/h), a Levante 17 km/h (oggi 14,9 km/h), a Ponente 15 km/h (ora 12,3 km/h).
Rimesse e parcheggi. L’intervento più importante sarà la costruzione di una nuova rimessa da 10mila metri quadrati a Quarto nell’area a monte di corso Europa a ovest del casello autostradale, con 30 posti per veicoli da 18 metri e 20 per mezzi da 12 metri. Lo studio prevede la realizzazione di un parcheggio di interscambio interrato con 230 posti auto. L’altro parcheggio di interscambio, questa volta da 700 stalli, sarà a Staglieno, al posto dell’attuale edificio di Amt tra via Bobbio e via Montaldo che sarà totalmente demolito e ricostruito con una parte comunque dedicata al ricovero dei mezzi Amt. Alle Gavette è prevista una nuova copertura con aree verdi e impianti sportivi sopra il deposito che ospiterà sia autobus sia filobus. Previsto anche l’adeguamento funzionale della rimessa di Sampierdarena che sarà attrezzata per ospitare 150 filobus.