Genova. “Era più intelligente e molto più modesto di me. Mi mancherà, siamo cresciuti insieme”. Così Paolo Villaggio ha ricordato oggi nella chiesa di Santa Teresa di Albaro, il fratello gemello Piero, morto a pochi giorni dall’81esimo compleanno a causa di un’insufficienza polmonare.
“Lo chiamavo Ho Chi Minh perché erano identici fisicamente ed entrambi parlavano poco” ha raccontato un Paolo Villaggio visibilmente provato.
A stringersi attorno al comico genovese e ai famigliari più stretti c’erano centinaia di amici, compagni di infanzia o colleghi di università di Piero, che era un ingegnere, ma soprattutto un professore. “Credeva fermamente che quello del professore dovesse essere un mestiere a tempo pieno” spiega Giunio Luzzatto, che ne ricorda anche la passione per la montagna, come testimonia anche il libro sul monte Civetta che qualcuno ha lasciato questa mattina sulla sua bara: “Lui era un accademico del Cai, e faceva cose piuttosto ardite, ma poi portava in montagna me accompagnandomi in escursioni molto semplice che erano alla mia portata”.
Proprio la passione per la montagna lo legò a Guido Rossa: “Piero non faceva attività politica ma simpatizzava con le idee di Guido Rossa, la sua morte lo segnò profondamente”.
Piero Villaggio si formò culturalmente e scientificamente all’Università di Genova, dove discusse la laurea in Ingegneria Civile nel 1957, affiancando una parallela attività di ricerca in matematica applicata. Fu professore ordinario di Scienza delle costruzioni presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa dal 1966, di cui fu poi nominato professore emerito. Dal 1982 tenne regolarmente un corso di Idrodinamica Classica e Meccanica dei Continui presso la Normale di Pisa.