Cosa cambia

Skymetro, Tursi vara il progetto aggiornato: ecco la nuova stazione di Brignole Sant’Agata

La stazione attuale sarà collegata con una passerella pedonale. Spariscono quasi tutti i parcheggi di interscambio. Si riapre la conferenza dei servizi, fine lavori prevista nel 2029

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Genova. Una nuova stazione lungo il Bisagno a Sant’Agata, sviluppata tutta davanti ai palazzi medievali di Borgo Incrociati, collegata a Brignole con una passerella pedonale. È la novità principale del progetto aggiornato dello Skymetro, la futura linea metropolitana sopraelevata in Valbisagno, che il Comune di Genova ha pubblicato per la riapertura della conferenza dei servizi dopo le modifiche concordate col Consiglio superiore dei lavori pubblici. Altra modifica importante è la cancellazione di quasi tutti i parcheggi di interscambio previsti in origine: rimarranno solo 90 posti auto a Molassana, mentre sono state completamente stralciate le aree di Staglieno e Gavette.

In verità nessuna sorpresa: mentre il progetto di fattibilità tecnico-economica redatto da Systra e Italferr passava la valutazione d’impatto ambientale a marzo con una lunga serie di suggerimenti e prescrizioni, la giunta Bucci aveva già annunciato che era allo studio un’alternativa per eliminare il problematico ponte obliquo sul Bisagno, contestato proprio dai tecnici del ministero dei Trasporti. Ecco dunque la soluzione: rendere lo Skymetro una linea indipendente dalla metropolitana esistente, mantenendo comunque un collegamento con una coppia di binari di servizio per consentire la manovra di inversione e l’arrivo delle vetture dal deposito di Dinegro. In questo modo Sant’Agata sarà a tutti gli effetti un capolinea, con cambio treno obbligatorio per chi vorrà proseguire verso le altre destinazioni.

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Skymetro, dove saranno le stazioni

La nuova stazione Brignole Sant’Agata – così viene battezzata nel progetto aggiornato – si estenderà per un centinaio di metri tra la ferrovia e l’antico ponte di Sant’Agata. A differenza delle altre stazioni dello Skymetro avrà due banchine separate (anziché una sola centrale) lunghe 85 metri “per obblighi di tracciato e per permettere un più facile inserimento degli scambi per l’inversione dei treni”. Sono previste due scale fisse e una mobile per raggiungere la banchina dal marciapiede lato Bisagno, oltre a due ascensori. Da un mezzanino posto più in alto della banchina (collegato con ulteriori due ascensori e un’ampia scala fissa) si svilupperà una passerella pedonale che raggiungerà l’attuale accesso alla stazione Brignole da via Canevari. Questo comporterà la parziale demolizione e ricostruzione dell’attuale struttura.

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Le altre stazioni rimarranno quelle definite nell’ultima versione approvata. Quella dopo Sant’Agata si chiamerà Stadio Marassi e sorgerà tra piazza Romagnosi e via Calì per ovviare ai problemi di sicurezza legati all’afflusso di tifosi al Ferraris. Subito dopo il tracciato passerà in sponda sinistra attraversando la piastra con alcuni portali. Le successive fermate saranno a Parenzo, Staglieno, Ponte Carrega (stazione intermedia tra Bligny e Adriatico, inizialmente previste dal Comune), San Gottardo e Molassana. L’intenzione di Tursi è proseguire in futuro verso il capolinea finale di Prato con due ulteriori fermate Ligorna e Green.

Skymetro, quali saranno i tempi di percorrenza

I tempi di percorrenza restano pressoché invariati (vengono dichiarati 10 minuti e mezzo per la tratta Brignole-Molassana e viceversa) con l’aggravio tuttavia della rottura di carico a Sant’Agata: per andare oltre Brignole bisognerà scendere dal treno, portarsi sul binario dell’attuale stazione e attendere l’altro convoglio, procedura che sarà un po’ più lunga in direzione Molassana dato che i treni si fermano sul lato opposto. La frequenza massima prevista in ora di punta è di 5 minuti. La separazione delle linee è un beneficio dal punto di vista tecnico perché eventuali problemi non si ripercuoteranno sull’intera rete.

Skymetro, addio parcheggi di interscambio

Come detto, dal nuovo progetto spariscono quasi tutti i parcheggi di interscambio al servizio dello Skymetro. Nella relazione illustrativa si parla di “indisponibilità delle aree“, ma gli uffici tecnici di Regione e Comune avevano messo in guardia soprattutto dall’elevato rischio di frane che avrebbe costretto ad affrontare un’imponente messa in sicurezza. E pure il piazzale di Molassana di fronte a ponte Fleming, già concepito con una capienza molto modesta (circa 180 posti auto), è stato letteralmente dimezzato per venire incontro alle richieste della proprietà della cava Cavalletti. Tra l’altro, proprio in mezzo ai posti auto dedicati agli utenti della metropolitana verrà mantenuta una corsia per l’entrata e l’uscita dei mezzi pesanti. Per Tursi è un ulteriore nodo da sciogliere, visto che il futuro autosilo di via Bobbio all’uscita di Genova Est – inizialmente pensato per gli assi di forza, poi dichiarato utile anche allo Skymetro) è stato anch’esso ridotto in termini di estensione e capienza (441 posti, di cui forse una quota da riservare ai residenti).

Un’altra modifica riguarda il tracciato in corrispondenza dell’opera di presa dello scolmatore del Bisagno, subito a nord della futura stazione di San Gottardo. I piloni dello Skymetro avrebbero interferito coi tiranti di sostegno che verranno realizzati lungo l’argine in sponda sinistra per un tratto di 155 metri. Per ovviare a questo problema la metropolitana sopraelevata si porterà sul lato opposto della carreggiata di via Adamoli per circa 200 metri, per poi tornare lungo l’argine del torrente.

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Quando apre lo Skymetro

A partire dal 27 giugno ci sono 30 giorni per far pervenire osservazioni all’indirizzo comunegenova@postemailcertificata.it, quindi toccherà agli enti preposti fare le loro valutazioni. Qui si possono scaricare tutti gli elaborati del progetto. Tursi conta di ottenere il via libera definitivo entro l’estate, senza aprire una nuova procedura di Via in Regione, in modo da aggiudicare i lavori entro l’anno come auspicato dal sindaco Marco Bucci. L’obiettivo sarebbe finire l’opera in tre anni, però il cronoprogramma ufficiale prevede 50 mesi (cioè più di quattro anni) tra l’avvio della progettazione esecutiva e la messa in esercizio. Insomma, anche se tutto filerà liscio d’ora in poi sarà difficile salire sullo Skymetro prima dell’inizio del 2029, scadenza comunque pienamente compatibile con quella definita dal nuovo decreto ministeriale (dicembre 2029).

Resta da sciogliere il nodo dei costi. Il quadro economico riportato nel progetto aggiornato è fermo al computo dei 398 milioni già finanziati da Roma, cifra basata tuttavia sui livelli di prezzi del 2021 e quindi certamente da rivedere al rialzo. Bucci ha dichiarato che il problema “non esiste” e che “per questo tipo di lavoro” non serviranno fondi in più. Invece il viceministro Edoardo Rixi, intervenuto a Genova lo scorso 15 aprile, aveva spiegato che l’obiettivo è “andare a gara il prima possibile” e poi eventualmente “rimodulare le tempistiche di realizzazione delle fermate” con l’ipotesi di “realizzare alcune attività adesso e alcune dopo“. Un’altra ipotesi è quella di stralciare la quota per l’acquisto dei treni (circa 42 milioni di euro) confidando che il ministero possa riconoscere le risorse in seguito.

 

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